Mauro Icardi ieri contro l’Empoli non ha giocato per tutti i 90′, sostituito da Kovacic, e con Palacio che è andato a ricoprire il ruolo di prima punta. Il numero 9 nerazzurro ieri non è riuscito a rendersi pericoloso nemmeno una volta, ma la colpa non può essere di certo attribuita solo a lui.
Tutta la squadra non è riuscita a creare se non con tiri da lontano e, solo in casi rari, ha trovato altri modi per rendersi pericolosa, ovvero da calcio piazzato (colpo di testa di Vidic) o con il tiro di Palacio su invenzione di Hernanes. Icardi ieri non è stato velenoso come al solito, ma i trequartisti (Podolski, Hernanes e Palacio), anche grazie all’ottimo schieramento tattico degli avversari, che ha imbrigliato la punta nerazzurra e ha evitato moltissime azioni avversarie. Inoltre non si può dire che l’argentino non sia sceso in campo con il giusto atteggiamento: ha pressato e rincorso gli avversari a più non posso, cercando di ritardare le offensive dei padroni di casa e cercando di intercettare palloni da tramutare in azioni offensive. Come, ad esempio, ha fatto nella ripresa, conquistando un pallone a metà campo e dando il là al contropiede nerazzurro, sciupato però dallo stesso Icardi con un passaggio sbagliato.
Movimenti non esaltanti, compagni di squadra che non hanno brillato e un Empoli ben messo in campo hanno reso la partita di Icardi un vero incubo: l’argentino è rimasto isolato nel reparto avanzato, pronto a ripartire se i compagni avessero riconquistato palla. Ma ciò non è mai accaduto. Come rimediare? Di certo un cambio tra i trequartisti avrebbe aiutato la punta, magari inserendo Kovacic che avrebbe potuto portare freschezza e intensità alla manovra nerazzurra. Ma va anche detto che all’argentino mancano le caratteristiche per risolvere da solo una partita, motivo per cui a fine gara Mancini ha preferito schierare Palacio come terminale offensivo.
La squadra deve migliorare, Icardi, però, non è di certo da meno.
This post was last modified on 5 Dicembre 2016 - 11:26