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Thohir, ma il Fair Play Finanziario?

Nessun cambiamento di rotta. La situazione, rispetto a sei mesi fa, non è cambiata. Ausilio continua a effettuare vere e proprie magie,continuando a comprare giocatori con la formula del pagherò, con la speranza d’invertire la rotta dei risultati sportivi nerazzuri.

Thohir ha capito che se vuole portare la società in salvo, l’unica cosa che conta è una: la qualificazione in Champions League. Per farlo, però, servono i giocatori che sappiano giocare a certi livelli. Shaqiri, Podolski e Brozovic in confronto ad Osvaldo, M’Vila (un po’ troppo fuori forma), Khrin e Dodò sono nomi e giocatori di ben altro spessore, che possono vantare un palmares differente e capaci di riaccendere la passione dei tifosi.

Ausilio è stato bravo, ancora una volta, a non pagare subito questi giocatori, ma a dilazionare i costi. Solo Podolski è un affare secco, con solo la promessa tra le due società di rincontrarsi in primavera per parlare di un possibile trasferimento definitivo del tedesco. Shaq e Brozovic sono entrambi due giocatori dell’Inter. Il primo verrà pagato a giugno, tramite delle rate quadriennali, per un totale che si aggira tra i 15 e 17 milioni, mentre il secondo verrà pagato tra 1 anno e mezzo, con 3 milioni versati subito alla Dinamo Zagabria e 5 che verranno pagati poi. Vero che fin da subito verranno messi a bilancio i loro ingaggi: 5,5 per lo svizzero, 3 per il tedesco e 1,5 per il croato.

In totale la società nerazzurra ha sborsato 15.7 milioni di euro, per ora, tra le due sessioni di mercato. Pesa enormemente l’acquisto a titolo definitivo di Medel, che da solo fa più della metà delle spese. In ogni caso la domanda che sorge spontanea, dopo mesi passati a sottostare alle regole del fpf e una ramanzina ufficiale arrivata dalla UEFA, poco prima dell’esonero di Mazzarri, è: come può la Beneamata permettersi tutti questi investimenti?

Le entrate del mercato, infatti, ad oggi non pareggiano le uscite. Solo 9 milioni incassati. Proprio per questo Ausilio ora è fortemente impegnato nel tagliare gli uomini in esubero. Osvaldo e M’Vila sono ormai già degli ex-nerazzurri. Proprio ieri il francese ha rescisso il contratto, mentre la questione dell’oriundo la conosciamo tutti. Risparmio sugli ingaggi, vero, ma non solo. Kuzmanovic ha le valige pronte, le sirene teutoniche sono sempre più forti. L’Amburgo, proprio ieri, ha presentato un’offerta ufficiale.

A luglio, poi, dovrebbe esserci un flusso di denaro nelle casse nerazzurre pari a 19 milioni circa: 5 ricavati dalla cessione di Alvaro Pereira all’Estudiantes; 3 da Mbaye, nel caso in cui il Bologna dovesse raggiungere la serie A; 11 per Ricky Alvarez dal Sunderland, se dovesse riuscirsi a salvare.

Ausilio spera vivamente che tutto vada per il meglio, ma la vera differenza la possono fare solo Mancini e i giocatori: il raggiungimento della Champions League. Non importa come, se arrivando terzi o vincendo l’Europa League, entrambe imprese non semplici, ma l’Inter deve arrivarci. 50 milioni sarebbero una boccata d’ossigeno per una società che sta faticando a respirare. Il rischio, poi, è quello di vedersi anche sanzionare dalla UEFA, che come detto ha già minacciato i vertici nerazzurri di annullare i premi dell’Europa League, che ad ora ammontano a 7 milioni. Nel caso in cui questo obiettivo dovesse venire meno, una (o più) cessioni illustri sarebbero obbligate. Icardi, Kovacic e Handanovic i principali indiziati.

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redazione