Fino a questo momento della stagione l’Inter è ancora una vera e propria incognita con un decimo posto in classifica e 10 punti di distacco dal 3° posto che significherebbe Champions League, troppo poco.
Nel giro di poco tempo si è passati da dichiarare quello come obiettivo stagionale a considerarlo un obbligo in virtù delle ingenti spese sul mercato ma le ultime scadenti prestazioni hanno addirittura spinto lo stesso presidente Thohir a fingere che questo non sia di vitale importanza: “Anche senza Champions l’anno prossimo non sarebbe un problema”. C’è chi potrebbe criticare queste parole dicendo che sono una sorta di smentita rispetto a tutte le ambizioni e i desideri precedentemente espressi ma forse il tycoon indonesiano ha fatto una giusta scelta mediatica per scaricare la squadra da quelle pressioni che spesso la rendono inguardabile per il timore di non portare a casa la vittoria, cosa che quasi sempre si realizza.
La cosa che risulta evidente in questa stagione è infatti proprio l’ incapacità di prevalere sull’avversario nel senso più concreto di segnare un gol in più dell’altra squadra e ciò è avvenuto sia nella gestione di Mazzarri che in quella di Mancini. Fai due gol a Lazio, Napoli e Verona e comunque ne subisci sempre due, segni due reti all’Olimpico contro la Roma ma ne prendi quattro, subisci tre gol fra Parma, Empoli e Torino ma ne fai zero quindi da tre partite alla portata è emerso un solo punto. Giusto per citare qualche esempio. Sarebbe bastata una bacchetta magica per mischiare le carte e una ipotetica distribuzione dei gol e forse l’Inter sarebbe davvero al 3° posto, ma il calcio non è fatto per questi discorsi fuori dalla realtà.
La sfida di oggi contro il Sassuolo può significare davvero tanto nella rincorsa al Treno-Europa che ora più che mai appare compromessa perchè se addirittura il Napoli dovesse iniziare a puntare al 2° posto visto il lento ma netto declino della Roma, questo ridimensionerebbe ulteriormente le speranze nerazzurre. Senza scordare che fra la squadra di Benitez e l’Inter ci sono Lazio, Sampdoria, Genoa, Palermo, Udinese e Fiorentina, tutte squadre che non si trovano in alto per caso e che in questo momento sono migliori della banda del Mancio da più punti di vista. Insomma in questo momento anche il quinto posto della scorsa stagione che garantirebbe la piccola Europa League sarebbe sembrerebbe un’utopia.
Lo stesso Mancini si è sbilanciato ultimamente dicendo: “Non so come, ma credo che alla fine in un modo o nell’altro arriveremo terzi”. In effetti in questo momento nessuno in casa Inter sa come ci si potrebbe riuscire ma la soluzione non dovrebbe essere un rebus: occorre vincere. Ma non vincere una sola partita quasi casualmente per poi tornare a cullarsi per 5 giorni e smentire tutto con una sconfitta nel turno dopo, occorre vincere una serie di partite per rimettersi in carreggiata e tornare a insidiare i piazzamenti che contano. Sarebbe necessario iniziare da oggi nonostante le insidie di una squadra come quella di Di Francesco che peraltro avranno di fronte un Inter incerottata e poco sicura dopo la sconfitta con il Toro.
10 punti sono davvero tanti ma le partite non mancano. C’è da dire però che se adesso si vuole solo tornare a parlare materialmente di obiettivo Europa senza sembrare illusi o fanatici bisogna conquistare i 3 punti, senza sè e senza ma. Ora o mai più.