Sulla strada giusta

Roberto Mancini l’aveva detto: “Serve tempo, ma siamo sulla strada giusta”, i più erano scettici, ma oggi quelle parole sembrano realtà.
L’anno scorso l’Inter, guidata da Walter Mazzarri, dopo 22 giornate di campionato aveva 33 punti. Era subito dopo la sconfitta allo Juventus Stadium per 3-1 e la squadra nerazzurra aveva accumulato 8 vittorie, 9 pareggi e cinque sconfitte. Oggi la banda di Mancini in classifica ha 29 punti con 7 vittorie, 8 pareggi e ben 7 sconfitte. Non tutte le sconfitte sono state sotto la guida del tecnico di Jesi ma neppure le vittorie sono tutte firmate dell’attuale tecnico. 

Se così stanno le cose, perchè essere ottimisti?
Innanzitutto la risposta l’ha data lo stesso tecnico
Mancini lasciandosi scappare una battuta dopo la sconfitta in Coppa Italia contro i partenopei: “Ora, innanzitutto, siamo una squadra…”. La prima cosa che salta agli occhi è che la squadra, ora, abbia una mentalità e un atteggiamento maturo e di gruppo ed è evidente la differenza con il passato.

Già nelle partite precedenti, come quella in casa con il Torino o contro il Napoli al San Paolo, si erano visti enormi progressi, con i giocatori che, sotto i dettami di mister Mancini, provavano ad aggredire gli avversari già dalla trequarti e ad impostare dalla difesa la manovra, evitando l’uso indiscriminato di lanci lunghi e facendo un ottimo possesso palla. Ma questi progressi erano stati offuscati dai macroscopici errori difensivi e dai risultati.

Il match contro il Palermo ha messo in luce l’agonismo dei giocatori che scendono in campo, la volontà di lottare su ogni pallone ed una buona dose di disciplina tattica e di bel calcio. Questo significa che tutti i problemi si siano magicamente risolti e si possa vincere da subito?
La risposta è evidentemente no.

Ci sono ancora errori grossolani che vengono commessi per distrazione e bisogna ancora lavorare molto sulla testa degli atleti, che dev’essere sgombra da paure del passato, scheletri che riemergono e distrazioni varie.
Bisogna sicuramente lavorare per recuperare quei giocatori come
Podolski, Kovacic ed Hernanes che devono diventare le armi in più della rosa nerazzurra.

Ora non resta che anche i tifosi, senza più alimentare polemiche sterili, si uniscano al gruppo.
Probabilmente non si raggiungeranno immediatamente vittorie e trofei ma la strada sembra essere quella giusta e con un gruppo solido, una società che difenda le sue scelte ed i tifosi al fianco si può vedere la luce in fondo al tunnel.
Poi chissà, a giugno si mormora di importanti arrivi e gettate ottime basi quest’anno, magari l’anno prossimo ci sarà davvero da divertirsi.

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