Fredy Guarin ieri è stato decisamente il migliore in campo, facendo uno show personale e mettendosi sulle spalle il centrocampo e tutta l’Inter.
Ma ciò che impressiona del colombiano è la crescita che ha effettuato sotto la guida tecnica di Mancini.
Non è cresciuto solo dal punto di vista tattico ma è passato da essere comprimario a diventare leader e trascinatore. Un vero capitano in campo e, dicono i compagni, anche fuori.
La Gazzetta dello Sport riporta lo sviluppo del giocatore, attribuendo tale cambiamento alla famiglia ed all’allenatore ed analizza la sua partita.
Il trasferimento in pianta stabile della moglie Andreina e dei figli Daniel e Danna a Milano dalla Colombia, ha dato serenità e tranquillità al centrocampista. Ieri ha anche dedicato la doppietta ai suoi figli con la maglietta con scritto “Li amo“.
Il secondo fattore è l’allenatore.
Con Walter Mazzarri non c’era un gran rapporto ed il fatto di fargli fare innumerevoli panchine e diversi ruoli, compreso l’attaccante aggiunto, non ha aiutato il giocatore.
Con Mancini invece c’è un grande feeling. Il tecnico gli ha infuso fiducia, lo ha sempre fatto giocare titolare e gli ha trovato la posizione. Così ha fatto ritrovare a Fredy l’entusiasmo perduto.
Dice Guarin: “Ora sono nel mio ruolo, sento fiducia e soprattutto ne ha tutta la squadra. Prima di Mancini non ho avuto la continuità per dimostrare quanto valgo“.
Ieri il colombiano oltre ha due gol, un rigore procurato ed un assist, ha tirato verso la porta quattro volte, ha toccato un centinaio di palloni, con 59 passaggi positivi, facendo ripartire l’azione e compiendo strappi per aprire spazi ai compagni ed ha tentato 5 dribbling.
Forse l’Inter ha trovato il suo leader.