Da settembre si temeva l’arrivo di questo momento. L’Uefa sembra giunta ad una conclusione della sua inchiesta e sembra essere molto salata per i nerazzurri.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, al termine dell’estate scorsa l’Uefa aveva avvisato l’Inter (e la Roma) di aver aperto un’inchiesta a loro carico per il debito di 180 milione nel triennio 2011/2014. A novembre la società si era presentata a Nyon per mostrare le linee guide del progetto di risanamento del bilancio e da quel momento i nerazzurri hanno operato sul mercato ed in società solamente parlandone prima con i commissari dell’Uefa. Ora sono terminate le indagini ed ogni momento sembra essere quello buono per l’arrivo delle sanzioni che si preannunciano molto salate. Poi non si potrà far altro che ritornare in Svizzera per patteggiare con l’Uefa.
Il quotidiano sportivo riporta anche il tipo di sanzione che potrebbe riguardare l’Inter.
La Beneamata è pronta a partire verso Nyon per il secondo incontro che potrebbe avvenire anche all’inizio della prossima settimana ma, al contrario della prima volta, non dovrebbe essere presente il presidente Thohir ma ci saranno Fassone, Bolingbroke e probabilmente il direttore dell’area amministrativa Michael Williamson.
La pena dovrebbe essere innanzitutto pecuniaria, per una cifra pari a 6/7 milioni poi potrebbe prevedere la riduzione della rosa per la Lista Uefa, riduzione che sarebbe da 24 a 21 o 23 giocatori.
La sanzione potrebbe prevedere anche l’obbligo di inserimento di più giocatori cresciuti nel vivaio e potrebbe diventare obbligatorio comprare solo in base alle entrate economiche per le cessioni.
Nessuna squadra prima si è mai opposta alle decisioni dell’Uefa per paura che le sanzioni fossero più severe, ma è sicuro che l’Inter si farà trovare pronta.