E’ lo stesso Roberto Mancini a definire la propria retroguardia, dopo le ultime prestazioni, un reparto naif. Un modo molto probabilmente per stimolarla in toto in vista dell’importante impegno che attende i nerazzurri domani sera nella tana del Wolfsburg, avversario tedesco secondo in Bundesliga che ha dalla sua un attacco atomico guidato dal bomber della squadra Bas Dost.
Il reparto offensivo teutonico, infatti, ha una media di ben 2 gol a partita e in casa negli ultimi 31 match è rimasto a secco solo il 27 novembre scorso (0-2 contro l’Everton). Ecco perchè l’Inter è chiamata in maniera repentina all’esame di maturità di tutto il blocco difensivo per evitare di compromettere già all’andata una qualificazione che, in questo momento della stagione, è senz’altro un obiettivo vitale per la banda Mancini.
Qualche sbavatura di troppo nelle ultime uscite che possono essere sintetizzate anche con il fatto che il gioco del tecnico di Jesi, molto differente rispetto a quello di Mazzarri dove i tre centrali dietro rimanevano sempre bloccati, è sempre proiettato verso l’attacco e naturalmente più esposto alle ripartenze in fase di non possesso palla. Ranocchia e compagni probabilmente hanno bisogno di tempo per acquisire quella sicurezza difensiva in situazioni dove spesso ci si trova a prendere decisioni sotto la pressione avversaria e ultimamente non sono state delle più illuminanti.
Domani sera al Wolfsburg Arena c’è bisogno della gara perfetta in tal senso, a partire dal portiere Carrizo. L’estremo difensore argentino è un uomo di cui il Mancio si fida ciecamente in quanto è uno dei leader silenziosi del gruppo e risponde sempre con i fatti ogni qualvolta viene chiamato in causa a difendere la porta della Beneamata. E’ lui il portiere designato per tutta l’Europa League e anche domani servirà il miglior Carrizo per cercare di tenere inviolata la porta nerazzurra.
Davanti a lui un reparto che per 3/4 parlerà italiano con Santon, capitan Ranocchia e Danilo D’Ambrosio. L’ex Newcastle, tornato alla Pinetina nel mercato di gennaio, sta stupendo tutti per attaccamento alla causa e solidità nelle sue prestazioni. L’unica sbavatura sono stati i primi 45 minuti di Napoli dove Mertens lo ha spesso messo in difficoltà, ma il carattere del ragazzo e di tutta l’Inter nella ripresa è stato encomiabile e il pareggio strameritato.
In ripresa Andrea Ranocchia e in crescendo anche D’Ambrosio, mentre l’anello debole attuale del reparto difensivo è rappresentato da Juan Jesus. Il possente brasiliano a Napoli ha confermato un’involuzione cominciata già qualche settimana quando stava cominciando a flirtare per un eventuale convocazione con la maglia della Selecao. E’ sicuramente quello che più di tutti sta soffrendo la difesa a 4. In precedenza, infatti, era uno dei due ‘stopper’ e i suoi errori tattici potevano essere risolti dal Vidic della situazione che giocava alle sue spalle.
Ora, con il passaggio alla linea a 4 difensori, lì in mezzo il livello di attenzione deve essere raddoppiato e la percentuale d’errore limata il più possibile. Spesso JJ usa il suo strapotere fisico per rimediare agli errori ma a volte questo non basta. A Napoli è stata la prova lampante che con giocatori del calibro di Hamsik e Higuain non si può scherzare. Stesso discorso dovrà essere fatto al Wolfsburg Arena perchè domani sbagliare potrebbe costare molto caro.
This post was last modified on 11 Marzo 2015 - 11:24