La chiamata a raccolta in vista del prossimo impegno che attende i nerazzurri arriva proprio dal loro primo tifoso: Massimo Moratti. L’ex patron nerazzurro, attuale azionista con ancora il 29% del club, sprona la squadra a credere fortemente nel proprio allenatore e sulla possibilità di passare il turno. Anche se lui ultimamente preferisce stare defilato e non assistere dallo stadio alle gare dell’Inter, la data di giovedì 19 marzo è stata ben segnata sull’agenda e il suo istinto da tifoso ha preso il sopravvento, come dimostrato nella lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.
E l’ottimismo inizia ad essere dipinto nelle sue parole pian piano che si avvicina la sfida: ”Dobbiamo crederci tutti ed avere fiducia. Sono convinto che potremmo fare diversi gol ed assicurarci il passaggio ai quarti a patto che non ne subiremo più di un uno. In quel caso saremmo spacciati”.
Quale rimonta ricorda più volentieri nel passato?: ”Il 3-0 con il quale ribaltammo giusto un 3-1 nella gara di ritorno di semifinale di Coppa dei Campioni del ’65 contro il Liverpool. Poi il 3-0 all’Aston Villa nel ’90 e per passare al campionato dico Inter-Sampdoria 3-2 nel 2005. All’ 88′ eravamo ancora sotto due a zero poi Vieri, Martins e un gran gol di Recoba di mandarono in estasi. Proprio con il Mancio in panchina”.
Su chi dovrà aggrapparsi la squadra per compiere l’impresa?: ”I giocatori che possono fare la differenza ce ne sono tanti, ma penso che l’Inter avrà bisogno delle giocate di Icardi e Palacio per poter ribaltare la situazione. Loro sono il valore aggiunto di questa squadra e ultimamente stanno giocando su livelli molto alti”.
Chi l’ha colpita di più del Wolfsburg nella gara d’andata?: ”Non mi è sembrato un avversario imbattibile. Hanno fatto tre gol su nostri errori e l’unica palla che si sono costruiti è avvenuta nel recupero, speriamo che sia un buon segno. In più hanno squalificato Naldo, che nel pacchetto difensivo mi è sembrato il più forte. Quindi a maggior ragione credo in questo passaggio del turno perchè se non ci credi è inutile che entri in campo a battagliare”.
Quanto potrà contare l’effetto San Siro giovedì?: ”Io ci sarò di sicuro e l’effetto Meazza potrà fare la differenza. La squadra ha bisogno del suo pubblico per provare a fare l’impresa. Serviranno cuore, tecnica e fortuna. Ma credo che anche la componente emotiva sia importante e uno stadio pieno potrebbe davvero essere l’uomo in più sul campo”.