Il pubblico della San Siro nerazzurra è di palato fino ed abituata ad ammirare top player e giocatori di qualità eccelsa ma vuole di più.
Ciò che vuole, attende e spera è giocatori con l’anima, con il carattere, con la grinta e che dia tutto per la maglia in qualsiasi circostanza ci si trovi.
Dalla Milano interista sono passati giocatori come Veron, Stankovic, Simeone, Paul Ince, Materazzi, Samuel, Cambiasso e non ultimo un certo Javier Zanetti.
Oggi doveva essere una serata da leoni e purtroppo non lo è stato.
Sicuramente per vari motivi tra cui la leggerezza offensiva, la distrazione, la sfortuna, un portiere avversario in stato di grazia l’Inter non è riuscita a fare risultato ma, ciò che più ha ferito il pubblico, è stata la mancanza, da parte di diversi protagonisti, della grinta necessaria.
Sicuramente ci sono state delle conferme, in positivo ed in negativo.
Ma il negativo ha prevalso ed ha “costretto” buona parte degli spettatori presenti ad invitare i calciatori a tirar fuori gli attributi.
Le conferme positive sono state Palacio, Medel il vero Pitbull nerazzurro, Icardi, Santon, la voglia, anche se molto spesso inespressa, di Hernanes ed in parte Guarin che nonostante abbia palesato, una volta in più, i suoi limiti, ci ha creduto e provato fino alla fine.
Le note dolenti sono state in particolar modo quelle di Ranocchia, Juan Jesus e Campagnaro.
A questi tre non si contestano le qualità tecniche quanto la mancanza di concentrazione, di grinta.
Discorso a parte per Kovacic. Il ragazzo appare timido, troppo rinunciatario, a tratti spaesato e quasi impaurito nelle giocate. O cresce e riprende per mano la beneamata o, come un suo illustre predecessore che ora sembra far molto bene in quel di Liverpool, sarà costretto a lasciare la maglia.
Peccato, perché in fondo si cercava solo un po’ di orgoglio.
This post was last modified on 19 Marzo 2015 - 23:41