La fortuna è di chi se la cerca

Doveva essere la partita del riscatto, dell’orgoglio e della svolta. Una svolta non per quanto riguarda la stagione, oramai priva di obiettivi, quanto piuttosto per la mentalità e l’atteggiamento che una grande squadra deve avere. Invece no, ancora una volta nel momento della verità l’Inter naufraga.

La sfortuna sicuramente ha contribuito ma i nerazzurri ci mettono del loro e non solo. Il gol beffa, nasce da una punizione-capolavoro di uno scatenato Eder, proprio nel momento migliore per la banda di Mancini. Quando la squadra sembrava avere il pallino del gioco e la situazione sotto controllo, con un buon possesso palla, un ottimo pressing e buone occasioni arriva il gol che taglia la gambe ai giocatori nerazzurri. Da quel momento in poi è solo confusione, l’Inter si scioglie, l’ingresso di Palacio, l’uomo più in forma, è nullo e la Samp gestisce senza troppi patemi.

E’ solo sfortuna? Assolutamente no. La fortuna è di chi se la cerca ed i nerazzurri non fanno nulla per aggraziarsi la dea bendata. Mancini, come sempre, si presenta con una novità in formazione che dopo pochi minuti dal via sembra dare buoni frutti ma si tratta solo di una chimera perché alla distanza Juan Jesus terzino sinistro scompare. Podolski, l’ombra del giocatore che fu, latita nel primo tempo e letteralmente scompare nel secondo tempo. Guarin nel primo tempo sbaglia molto, nella ripresa appare rigenerato all’inizio e naufraga in un nulla di fatto, come tutti i suoi compagni, dopo il gol subito.

Paradossalmente a ben figurare questa sera sono il vituperato Ranocchia e Vidic, i due difensori centrali del reparto più criticato ed ostentato dell’Inter. Ciò che però più colpisce è la mancanza di un’idea precisa di gioco, l’assenza di quella mentalità da grande squadra che si impone, o almeno cerca di farlo, su ogni campo. Molto spesso quelle dei nerazzurri, sembrano spinte ed azioni valute dal caso e non costruite secondo un’idea precisa.

Magari arriveranno JoJo e Yayà a completare una rosa da scudetto ma al momento sulla Pinetina c’è buio fitto e sembra che nessuno sappia dove andare.

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