Calciopoli, parla l’ex arbitro De Santis: “Facchetti mi telefonava, come tutti. Mai parlato con la Juventus”

Facchetti mi chiamava al telefono come gli altri dirigenti, ma non mi ha mai chiesto di fargli vincere una partita, così come non l’hanno mai fatto gli altri. Sono stato l’unico arbitro su quaranta intercettato e sono stato accusato di aver fatto parte della “combriccola romana” legata a Moggi, anche se c’erano mie telefonate con tutti tranne che con la dirigenza della Juventus”.

Queste le parole di Massimo De Santis al giudice Oscar Magi del Tribunale di Milano che sta giudicano la causa per diffamazione intentata da Gianfelice Facchetti contro Luciano Moggi e riportate dal quotidiano Tuttosport.

Tutto nasce da alcune affermazioni pronunciate dall’ex dg della Juventus ritenute diffamatorie della memoria di suo padre da parte del figlio di Giacinto (“Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora – aveva detto Moggi rivolto a Javier Zanetti le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l’arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali e anche i passaporti falsi e quindi stia zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l’Inter”).

Nella penultima udienza del processo, De Santis ha testimoniato a favore di Moggi, spiegando le verità emerse durante il dibattimento di Napoli e certificate dalla relazione Palazzi (nella quale si ipotizzava il reato di illecito sportivo per l’Inter). Una versione che non ha convinto il pm Elio Remondini che ha chiesto per Moggi il pagamento di 10.000 euro: “L’ex dg bianconero ha portato avanti negli anni una strategia difensiva, anche mediatica, per coinvolgere anche Facchetti “nel così fan tutti” con un tono di sufficienza e provocatorio. Se questo fosse un processo per omicidio ci sarebbe chiaramente la premeditazione da parte di Moggi”. La sentenza è attesa per il 15 di luglio.

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