Tra le tante voci di mercato che riguardano l’universo Inter, anche la situazione relativa ai portieri è un aspetto da trattare in maniera molto delicata. C’è fermento in casa nerazzurra per questa questione: Samir Handanovic, classe ’84, piace alla Roma e non ha ancora rinnovato con l’Inter il suo contratto in scadenza il 30 giugno del 2016 e nonostante le parole distensive del suo agente, Federico Pastorello, il suo rinnovo resta in standby. La dirigenza di Corso Vittorio Emanuele e soprattutto Roberto Mancini sono indirizzati verso il portiere del Genoa, Mattia Perin nel caso in cui il portiere sloveno dovesse lasciare Appiano Gentile in estate.
L’ultima grande operazione tra le due società risale all’estate del 2009 quando Thiago Motta e Milito passarono alla corte di José Mourinho. Enrico Preziosi, magari reduce da quella semi scottatura, ha intenzione di lasciarlo sì partire ma da una cifra non inferiore ai 15 milioni di euro o qualche interessante contropartita da poter inserire nell’affare.
Quello che ci chiede è se davvero valga la pena investire una somma importante su un portiere classe ’92 come Perin quando in casa si ha già Bardi, coetaneo del collega rossoblù. A oggi la risposta è no, visto che l’Inter dovrà investire molto per rinforzare altri reparti, ma soprattutto perchè è già proprietaria del cartellino dell’estremo difensore livornese che, nonostante qualche errore, ha dimostrato di essere un ottimo elemento per l’Inter del prossimo futuro
Francesco Bardi è l’unico ad aver maledetto l’arrivo di Rolando Maran sulla panchina del Chievo Verona. Con l’esonero di Corini, che credeva fermamente nelle sue qualità ed era titolare indiscusso, sono crollate tutte le certezze del classe ’92 che si è seduto in panchina dalla decima giornata di campionato e non ha più fatto il suo ingresso in campo. Bardi è la colonna portante dell’Italia under 21 di Luigi Di Biagio che, proprio qualche giorno fa, si chiedeva come Biraghi, Battocchio e Bardi non giocassero titolari nei rispettivi club.
Bardi è stato vicinissimo a lasciare il Chievo già a gennaio quando si stava per intavolare con il Palermo uno scambio con Sorrentino, poi sfumato. L’idea del giocatore è lasciare il club veneto e giocarsi le sue carte nel capoluogo milanese, Inter permettendo.