Dopo un turno di campionato che ha visto l’Inter impattare in casa contro il fanalino di coda Parma, club che ha problemi ben più grandi rispetto alla ‘sola’ retrocessione, Mancini ha rotto il suo cauto ottimismo che lo ha contraddistinto da quando siede sulla panchina dei nerazzurri e ha tuonato contro la squadra, rea di non essere all’altezza della situazione sia in termini tecnici che soprattutto caratteriali.
Allenamento punitivo la mattina di Pasqua e una convinzione che pervade sempre di più nella testa del tecnico jesino: serve una completa rivoluzione la prossima stagione per tornare a disputare un campionato da protagonista e poter ambire a posizioni di prestigio. Troppi giocatori, per svariati motivi, non rientravano già nel progetto tecnico da quando Mancini ha prelevato la squadra ‘mazzariana’, mentre altri si sono malinconicamente persi strada facendo facendogli cambiare idea sul loro reale valore. Una squadra, insomma, un pò sopravvalutata da Mancini prima di ricominciare questa seconda avventura ma che ora, a distanza di quattro mesi, non ha più scuse ne alibi.
La rivoluzione dettata dal tecnico e condivisa dalla società sarà massiccia. Già partiti i contatti con Piero Ausilio ed il vicepresidente Javier Zanetti per far ripartire la macchina il più velocemente possibile. Essere all’altezza del club vuol dire prendersi le proprie responsabilità e saper gestire le situazioni più difficili come l’effetto San Siro. Troppi i giocatori senza personalità e timidi quando il pubblico inizia a rumoreggiare e che pretende i famosi ‘attributi’ per uscire dal tunnel.
I giocatori sicuri di rimanere sono pochissimi: Shaqiri, Palacio, Santon, Brozovic, Medel e D’Ambrosio, forse Nagatomo e Carrizo. Tutti gli altri con grosse possibilità di partenza, chi per un motivo chi per un altro. C’è chi potrebbe partire per fare cassa e qui i nomi in questione sono quelli di Handanovic e Ranocchia, più due su tre tra Kovacic, Guarin ed Hernanes. Chi se ne andrà perchè il contratto è in scadenza come Jonathan e Campagnaro, mentre Podolski tornerà a Londra per fine prestito.
Per altri il tempo è scaduto. Juan Jesus, Dodò, Vidic, Andreolli e Kuzmanovic non hanno convinto e sono sul mercato in attesa del miglior offerente. E poi il caso caldo Icardi. L’idea qui è quella di non privarsi del giocatore ma il suo manager ha sparato molto alto sul prossimo ingaggio del suo assistito e le due parti fanno fatica a trovare un accordo.
This post was last modified on 7 Aprile 2015 - 17:05