Dalle colonne dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, giornalista sempre molto attento alle dinamiche nerazzurre, si è reso protagonista di un pezzo molto intelligente e sensato riguardo le voci relative ad una remota, ma possibile riconsegna dell’Inter a Massimo Moratti, desideroso di riprendersi la sua creatura assieme all’aiuto di amici prestigiosi e fondi stranieri.
Garlando si schiera dalla parte di Thohir, avvertendo i tifosi nerazzurri dagli effetti pericolosi di un sentimento nobile e legittimo come la nostalgia, oltre che dalla totale mancanza di risultati in questa stagione. La prima infatti, ha reso impossibile una degna ricostruzione appena dopo l’esplosione dell’anno del Triplete: nostalgia si abbina infatti ad eterna gratitudine e l’insistere sui protagonisti spompati di quella annata non ha dato i giusti frutti, né sul campo, né in società. Moratti si è infatti cullato troppo sugli allori, non provvedendo in maniera adeguata a rinforzare economicamente una società lasciata in seguito a Thohir sull’orlo del baratro.
Garlando è stato molto lucido nell’analisi manageriale della precedente gestione nerazzurra: ruoli non delineati e chiariti con precisione ed esattezza, attenzione ai bilanci tralasciata in favore di risultati sul campo straordinari, ma ottenuti dopo anni di sacrifici. Thohir, sempre secondo la penna della Rosea, ha creato una struttura manageriale competente, in cui la divisione delle mansioni è evidente e rispettata. Nonostante la lontananza geografica, dirigenti come Bolingbroke, Ausilio e Fassone riescono a colmare questo gap grazie alla loro competenza, esperienza e, soprattutto, costante vicinanza alla squadra. Il tutto, senza tralasciare il risanamento delle casse del club con il progetto di un futuro pareggio fra spese e ricavi.
D’altronde lo stesso Thohir era riuscito finalmente ad entrare maggiormente nei cuori nerazzurri con la prima campagna acquisti veramente convincente e la chiamata di Mancini al posto del mai amato Mazzarri. I vari sogni di mercato inseguiti in questo momento e la mentalità che sta cercando di dare Mancini, soprattutto dal punto di vista del gioco e della personalità, sono una testimonianza dell’impegno, della passione e degli sforzi profusi da Thohir per far tornare l’Inter competitiva.
La tesi di Garlando è apparsa convincente in tutti i suoi punti: continuare con Thohir è la soluzione più logica e più giusta di questo momento.
This post was last modified on 10 Aprile 2015 - 12:06