Come in molte occasioni nei suoi viaggi italiani, il presidente Erick Thohir, sarà costretto ad un vero tour de force di incontri e summit, questa volta con la differenza che dovrà delineare una rivoluzione societaria e di squadra a 360°.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, le tappe più importanti saranno tre e saranno gli incontri con Massimo Moratti, Roberto Mancini e Giuliano Pisapia.
Già ieri mattina il tycoon indonesiano ha ricevuto nel suo albergo l’a.d. Michael Bolingbroke e il responsabile finanziario Michael Williamson. Nel pomeriggio si è trasferito nella sede nerazzurra continuando le riunioni alla presenza del direttore generale Marco Fassone, del ds Piero Ausilio e del consigliere in quota Moratti, Alberto Manzonetto. Le riunioni riguardavano questioni economiche, di campo e di mercato.
Questo perché il presidente, nell’incontro più importante, dovrà dimostrare a Mancini, che vuole fortemente al centro del progetto della nuova Inter, che dalle parole si può passare ai fatti. Il tecnico vuole che al mercato si possa pensare già adesso e almeno sui pezzi pregiati da lui richiesti, si possa affondare il colpo. Tourè che, sempre secondo la rosea, ha già dato il suo sì da Natale, Dybala, Pedro e Darmian vanno bloccati adesso. Insomma il Mancio, non è che non si fidi, è che vuole concretezza da parte della società.
Con Massimo Moratti ci sarà un incontro a breve ma i due sono convinti di una cosa: a tutto l’ambiente serve serenità e coesione. E questo l’hanno già dimostrato domenica, scendendo insieme nello spogliatoio a salutare la squadra appena terminata la partita.
Molto importante sarà anche l’incontro di domani con Barbara Berlusconi e Giuliano Pisapia con Bolingbroke e Fassone, perché sul fronte stadio si vuole lavorare con decisione e , se possibile, più in fretta. Se il Milan confermerà l’intenzione di costruire una propria casa, Thohir e l’Inter dovranno garantire investimenti per almeno 80 milioni su San Siro per ottenerne la proprietà con la cessione del diritto di superficie, anche per 99 anni.Anche questo aspetto non può più aspettare, l’Inter merita una casa ed il presidente lavorerà per questo.
La rivoluzione è dunque partita su tutti i fronti del mondo nerazzurro, la speranza è che almeno questa sia la volta buona.
This post was last modified on 21 Aprile 2015 - 09:07