A scanso di facili entusiasmi: la rosa è davvero competitiva?

“Lotteremo per lo scudetto…”, “Un mercato con fuochi d’artificio”, “Negli altri reparti siamo a posto, manca qualcosa solo in attacco…” e via dicendo…

Queste sono solo alcune delle dichiarazioni di mister Mancini e degli addetti ai lavori della Beneamata.
I tifosi sono giustamente entusiasti e sognanti, i colpi in difesa e soprattutto il derby vinto per portare alla Pinetina il colosso Kondogbia ha acceso gli entusiasmi e la felicità e gli entusiasmi sono letteralmente esplosi.

Ma siamo sicuri che la squadra, attacco a parte, sia davvero così blindata e competitiva?

Per non lasciarsi rapire da facili (e sciocchi entusiasmi) il momento dei nerazzurri merita un’attenta e distaccata analisi.
La difesa sembra essere, almeno sulla carta, quella effettivamente più blindata, nuova e competitiva. Miranda ha l’esperienza e il carisma del leader e dell’organizzatore del reparto, un po’ quello che doveva essere Vidic e non è stato, Murillo è un giovane ma molto maturo e soprattutto è un combattente in stile Walter “The Wall” Samuel e Montoya ha bisogno di ben poche presentazioni ed ha già stupito tutti per corsa e capacità di andare al cross.
Ciò che però risulta mancare è un altro terzino di forza e qualità e, forse, dei rimpiazzi di qualità.

Quel che più preoccupa, invece, è il centrocampo, cioè il reparto che per molti risulta essere quello più completo e competitivo. Perché?
E’ presto detto. Il colosso francese è un’acquisto davvero importante, il giocatore unisce forza fisica a qualità, mostruosa difesa della palla a dribbling, tunnel ed assist e tutto ciò coadiuvato da un temperamento da leader con i compagni in campo e sicuramente, da solo, alza inevitabilmente la qualità del reparto e di tutta la rosa.
C’è un però ed è quello che Kondogbia dovrà giocare con i compagni di reparto che hanno caratterizzato la scorsa, deludente, stagione.
Prendendoli in esame uno ad uno, si evince che manca qualcosa, per essere davvero competitivi.
Il Maghetto di Linz sembra sempre in procinto di esplodere, di diventare il nuovo Iniesta, ma si ferma sempre un attimo prima e gli agognati miglioramenti, latitano e sembrano essere sempre più lontani. Immaturo, da valutare.
Brozovic dovrà dimostrare tutto, oggetto misterioso.
Per quanto riguarda Guarin sappiamo, ahimè, già tutto: colpi di genio alternati, troppo spesso a marcata assenza e discontinuità.
Gnoukouri sembra essere davvero un gioiello, ma è decisamente grezzo e troppo giovane per sobbarcarsi le responsabilità del reparto.
Per il Profeta, nonostante la qualità sia decisamente maggiore, vale lo stesso discorso di Guarin, in due stagioni si registrano 3/4 partite giocate magistralmente, diversi match sottotono e molte sfide giocate nel più totale anonimato.
Questo è il reale però del centrocampo ed uno/due acquisti sembrano necessari per svoltare davvero.

Per quanto riguarda l’attacco, la storia è ancora tutta da scrivere, ma dai nomi che circolano, sembra ci sarà da divertirsi.

Il lavoro per Ausilio, uscite a parte, sembra tutt’altro che finito.

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