Che Felipe Melo non sia un giocatore che entusiasmi i tifosi nerazzurri è cosa nota a tutti. Basti pensare ai cori che hanno accompagnato anche la presentazione di Kondogbia ormai un mese fa e tutte le manifestazioni di ostilità paventate sui social o sui campi di Riscone. Sarà per il suo passato bianconero? O forse per il tipo di giocatore eccessivamente irruento e poco apprezzabile sotto il profilo estetico? Probabilmente sono tanti i motivi che spingono, almeno al momento, a una grande diffidenza nei confronti di questo innesto che potrebbe materializzarsi in tempi brevi e che per molti sembra essere una sorta di incubo.
Se il tecnico jesino ha fatto il nome di Melo per il centrocampo dell’Inter fin dai primi di giugno, quando ancora dovevano verificarsi le trattative rocambolesche per l’arrivo di Kondogbia e il mancato arrivo di Imbula, qualche motivo deve pur esserci. E’ risaputo che Mancini voglia puntare per il prossimo su una squadra rapida ma anche fisica, in grado di reggere un calcio frenetico e dinamico come quello del suo ipotetico 4-3-3. Ecco spiegata la lunga ed estenuante trattativa (sfumata) per arrivare a Yaya Tourè e l’altrettanto faticosa rincorsa al colosso del Monaco.
Mancini vorrebbe dunque puntare su un giocatore come Felipe Melo proprio per questo motivo: un guerriero pronto a lottare per un allenatore che ha già avuto proprio in Turchia e che stima e per un progetto che lo stuzzica come quello dell’Inter. Un centrocampista fisico, in grado di aiutare la squadra in entrambe le fasi e assolutamente voglioso di fuggire da Istanbul dove per sua stessa ammissione non si è mai inserito pienamente. Peraltro il basso, bassissimo costo dell’operazione (l’Inter spera addirittura di averlo a parametro zero) potrebbe anche giustificare il fatto che Felipe Melo non arrivi assolutamente con la pretesa di essere titolare bensì di partire come gregario pronto ad aiutare i compagni. In tempi di Financial Fair Play e con spese ingenti già fatte o in procinto di essere registrate, gli eventuali 19 milioni per Imbula (ovviamente tutt’altro giocatore e giovane, sia chiaro) sarebbero comunque stati una sorta di incentivo alla cessione di altri giocatori come ad esempio Kovacic.
Non va comunque scordato il fatto che il centrocampista classe 1983 abbia una grande esperienza internazionale con 425 presenze e 44 gol in carriera fra Brasileirao, Liga, Serie A e SuperLig turca oltre che 22 gettoni nella nazionale verdeoro di cui è stato anche titolare fra il 2009 e il 2010. Il suo essere ricordato come un flop alla Juventus è legato al prezzo elevato di cartellino con cui fu acquistato dalla Fiorentina (25 milioni di euro nell’estate del 2009) e alla sfortuna di essersi trovato nelle peggiori annate bianconere degli ultimi anni (7° posto in entrambi i casi).
Molti si sono mostrati avversi al suo arrivo ritenendolo una sorta di doppione di Gary Medel per le sue doti da mastino del centrocampo ma è chiaro come la struttura fisica e le doti atletiche siano ben diverse da quelle del cileno ed entrambi (magari non insieme per non abbassare troppo il tasso tecnico) possono essere utili a conferire muscoli e grinta all’Inter che verrà. Se Mancini lo considera un fedelissimo e sta insistendo tanto per il suo arrivo avrà i suoi perchè: proviamo a dargli fiducia, chissà che tutti i critici non si debbano ricredere in futuro.