La rosea odierna riporta le parole di Fredy Guarin intervenuto sulle speranze nerazzurre, sul futuro e sulla Juventus. Ecco la seconda parte dell’intervista:
Come si spiega il fatto che nelle ultime 2 stagioni ogni volta che avreste potuto dare una svolta vi siete persi?
«Credo sia un problema mentale. Lasciateci vincere 2 o 3 gare di seguito e cambierà. Troveremmo la convinzione che siamo da primi posti».
Perché i tifosi dovrebbero credere che sia la volta buona?
«Perché questo momentaccio non da Inter non può durare ancora. Perché è stato fatto un gran mercato, malgrado i paletti dell’Uefa. Perché ora Mancini e la società ci hanno dato obiettivi ben precisi».
A proposito del tecnico, quanto peserà il fatto che abbia iniziato il suo lavoro già da luglio?
«Fa tutta la differenza del mondo. Ha carisma ed esperienza. Ora che ha scelto i suoi uomini, può indicarci la strada per tornare ai vertici».
Si aspettava un mercato così?
«Sì. Conoscendo Mancini sapevo che ci saremmo rinforzati. Bisogna dire grazie a Thohir per lo sforzo compiuto».
Qualcuno deve partire, e come ogni estate si fa il suo nome. Le fa piacere perché vuol dire che è forte o le dà fastidio sapere di non essere incedibile?
«Tecnico e società non mi hanno mai detto di volermi cedere. Sono soltanto voci».
Nel caso, in quale campionato preferirebbe giocare?
«La Premier League. Ma anche nella Liga mi troverei bene».
E se a chiamarla fosse la Juve?
«Se continuassi a sentire la fiducia dell’Inter, direi di no».
Ora che hanno perso Pirlo, Vidal e Tevez, i bianconeri sono un po’ meno lontani dalla concorrenza? «La Juve non sarà più la stessa, ma aver vinto per anni fa di loro comunque i favoriti. Anche se il mercato dice che sono un po’ più vicini».
Il Milan invece dal campo che impressione le ha fatto?
«Stanno costruendo una buona squadra. Bacca è potente, veloce, impressionante in attacco. Si muove benissimo anche senza palla, perciò in area riceve sempre tanti palloni».
Più pesante il suo arrivo o quello di Mihajlovic?
«Entrambi. Ho sempre stimato Sinisa, anche da giocatore».
Firmerebbe per il terzo posto?
«No. Diciamo che dobbiamo tornare in Champions. Parlare di scudetto ora sarebbe esagerato. Zitti e pedalare».
Stare fuori dalle Coppe può aiutarvi?
«Giusto perché avremo testa e gambe solo per il campionato, ma non giocarle mi fa arrabbiare. Sono sempre grandi manifestazioni».
Quanto può aiutarvi avere un Palacio sano e riposato?
«Tantissimo. Rodrigo è sempre stato tra le anime silenziose del gruppo. Con i suoi gol e con il sacrificio anche in difesa».
Con Jovetic e forse Perisic, anche lui dovrà lottare per una maglia. Come lei con Brozovic.
«Ben venga una sana competizione. Con due giocatori forti per ruolo, saremo tutti stimolati a dare il massimo».
This post was last modified on 29 Luglio 2015 - 11:13