Ora le chiacchere stanno a zero, come recitava John Wayne in un vecchio film.
Ci saranno ancora pochi giorni di calciomercato (e Mancini spera che siano i più fruttuosi sia in entrata che in uscita) poi davvero i discorsi, i sogni e gli alibi saranno finiti ed il campo con i suoi giudizi trancianti, prenderà tutto il palcoscenico, ma intanto oggi abbiamo avuto un primo, dolce, assaggio.
Mancini non ha ancora la rosa che vuole, non ha esterni né di attacco né di difesa ed in più il suo puntero, promosso capitano, dopo pochi minuti si infortuna ed è costretto ad uscire già al 14′ .
Non un buon inizio per i nerazzurri ma già da metà del secondo tempo, l’11 del tecnico jesino prendono il controllo del match e, anche se manca sempre la giocata finale, costruiscono buone trame di gioco con un discreto possesso palla.
Il tecnico richiama spesso i terzini ed il tempo gli da ragione, perché sia Santon che Juan Jesus crescono alla distanza sia a livello fisico che di grinta e determinazione.
Un commento a parte va speso per Kondogbia, dopo discorsi di ogni tipo sul giocatore, oggi le bocche rimarranno cucite ed in molti saliranno sul carro dei vincitori: Ausilio e l’Inter hanno trovato un campione.
Cala ovviamente sul finale ma il colosso ex Monaco ha fisico, tecnica e determinazione e fa brillare gli occhi agli spettatori di San Siro con dribbling e progressioni che non si vedevano da tempo.
La partita non è stata bella, la condizione è sembrata ancora precaria, Jovetic un po’ confusionario ed i nerazzurri appaiono, evidentemente, ancora un cantiere aperto. Allora cosa è cambiato dalla passata stagione?
Tre aspetti sono stati però fondamentali:
La difesa. Finalmente una coppia di centrali sontuosi, sicuri, tecnici e battaglieri. Sotto la direzione di Miranda e la velocità di Murillo, la difesa si muove armoniosa, d’anticipo e sicura.
La grinta. La squadra, soprattutto con il passare dei minuti, ha aumentato il pressing, la forza d’urto e la cattiveria.
La tecnica. Il confusionario Jovetic, è l’uomo partita con un eurogol, Kondogbia veniva marcato da almeno due o tre giocatori bergamaschi che puntualmente saltava, Miranda ha un incredibile tocco di palla, Brozovic, una volta capito che lì in mezzo ci si può divertire, non si tira indietro e prova dribbling, tacchi e conclusioni.
Tre punti ci volevano e tre punti sono arrivati. Se Ausilio completerà il già ottimo lavoro di questo mercato, allora ci sarà davvero da divertirsi.