Qualche anno fa uno slogan, che racchiudeva uno spirito, una filosofia, un modo di vivere, andava per la maggiore: l’Imagination au pouvoir. La fantasia e l’immaginazione al potere.
Quello che doveva essere, è stato. I punti necessari per arrivare alla sosta ed al derby con i compiti svolti regolarmente, sono stati ottenuti.
Una squadra non bella, a tratti compassata, con momenti di amnesia e distrazione, ma quadrata cinica e compatta. Atalanta e Carpi superate, pur con qualche difficoltà ed ora spazio al lavoro, alla sosta, per limare gli errori, ricapitolare le idee e puntare la prossima preda, quella rossonera.
Soprattutto stasera, il centrocampo ha giochicchiato, commettendo errori banali, scatenando l’ira e la preoccupazione di Mancini, come se i nerazzurri avessero già vinto la gara, andavano al trotto, portavano spesso palla in orizzontale e per lunghi tratti poca incisività.
Ma Monicelli sintetizzava il genio con fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione ed allora eccolo il genio nerazzurro, la fantasia va al potere e con un tocco da fuoriclasse, JoJo Jovetic salta l’ultimo baluardo del Carpi e porta in vantaggio l’Inter.
Poi troppa superficialità porta alla riscossa della neopromossa ed al pareggio ed allora il condottiero Manicni non può far altro che affidarsi all’estro, alla classe, all’immaginazione: dentro anche Hernanes.
Il profeta si muove, regala un assist al bacio a Palacio che spreca e duetta con JoJo e con Guarin. Proprio lui, altro fantasioso ad intermittenza, si inventa un contropiede, dribbling secco e rigore.
A trasformarlo ancora lui, il genio con il numero 10, Jovetic che per la seconda volta in due partite è man of the match.
Ora Ausilio ha ancora poche ore per completare l’opera, poi spettare a Mancini e alla sua banda far volare i nerazzurri, con muscoli, tattica e soprattutto fantasia.
This post was last modified on 30 Agosto 2015 - 23:19