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Mancini più persuasivo di Mazzarri per un’Inter che vuol tornare a vincere

Se c’è una cosa in cui il Mancio è davvero il migliore è convincere i presidenti a spendere sul mercato. Le casse dell’Inter non sono quelle del Manchester City, ma certo il tecnico di Jesi non può non dirsi soddisfatto del lavoro che Piero Ausilio, in primis, ha svolto questa estate. La tattica di Mancini, se così possiamo chiamarla, è molto semplice, si basa sulla frase da dire al presidente quando gli mostra la lista dei giocatori su cui bisogna lavorare: ”Con questi vinciamo!”. Ci sono ovviamente dei paramentri da rispettare, ma sfido chiunque a non essere attratto dalla prospettiva più che allettante della vittoria e rispondere di no. Dopo ciò sono stati acquistati ben 10 giocatori, di cui almeno 7/8 saranno titolari nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1 che ha in mente l’allenatore, una rivoluzione in piena regola che ora dovrà mostrare sul campo una coesione e un equilibrio che sarà difficile trovare velocemente.

Tutti i quotidiani hanno concordato nel lodare il mercato nerazzurro, e si sono uniti nel coro: ”Mancini ora sta a te!”. Delle simili spese sono infatti un’arma a doppio taglio, considerando che in mancanza di risultati le responsabilità e le colpe ricadrebbero sicuramente sul tecnico. Quelli che in questo momento gongolano, soprattutto guardando i cugini, sono i tifosi interisti, che rispetto all’era Mazzarri hanno visto arrivare giocatori di un livello decisamente superiore: basti confrontare M’vila e Osvaldo a Kondogbia e Jovetic. Ora la squadra è stata fatta e tra qualche mese potremo lanciarci in dichiarazioni più spavalde che per il momento è meglio tenere nella propria testa.

Nasce un’Inter di giganti, costruita non per creare un bel gioco ma per sovrastare gli avversari fisicamente, con un misto di cattiveria agonistica a centrocampo tra Kondogbia, Brozovic, Felipe Melo e Medel, per andare a recuperare il pallone ogni volta che non è in possesso dei nerazzurri. Un attacco giovane e veloce, che sappia concludere a rete ogni volta che se ne presenta la possibilità. E con una difesa, il reparto più importante in Italia, finalmente solida.

Un’altra era, un’era in cui se vuoi stare al passo con i tempi devi rimanere appeso al treno Europa, prossima fermata Champions League. La cosa importante è non addormentarsi, per non ritrovarsi al capolinea e dover ricominciare tutto da capo.

 

This post was last modified on 3 Settembre 2015 - 17:36

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