Costacurta, negli studi di SkySport, prima di Inter-Fiorentina aveva detto: “L’Inter non è squadra, ma ha tante individualità“.
Le prime 5 partite gli hanno dato ragione sul secondo concetto, cioè che i nerazzurri hanno grandi individualità; la partita di stasera, però, gli ha dato ragione anche sulla prima parte della sua frase (l’Inter non è squadra)?
Stasera non è stata squadra in tutti i sensi: né dal punto di vista del gioco (per nulla corale, ma su questo ha inciso la pazza idea di Mancini di schierare un 3-5-2 con Santon centrale) né dal punto di vista caratteriale. E’ stata una squadra che dopo l’1-o si è persa, non è riuscita a reagire. Mancanza di una forte mentalità: per la prima volta in stagione si va sotto e il carattere sparisce.
Ma la mancanza di carattere la testimonia lo stesso Mancini con la scelta di cambiare modulo: dai collaudati 4-3-3 o 4-3-1-2 al 3-5-2. Risultato? Difesa che si taglia come il burro e umiliazione che difficilmente verrà dimenticata. Il fatto è che le grandi squadre non cambiano modulo in base all’avversario, continuano a giocare come sanno: semmai è il contrario, le piccole si adattano in base a come le grandi giocano.
Stasera la Fiorentina è stata una grande squadra: concetto che va analizzato bene, perché oltre a grande squadra, è stata “grande” e “squadra“. Grande perché ha giocato con personalità, pressando a tutto campo e attaccando con velocità; squadra perché è stata corale nel possesso palla, nella fase offensiva e in quella difensiva.
Non è una sconfitta che condanna l’Inter, ma il modo in cui è avvenuta. E’ stata la sconfitta di Mancini, che ha sbagliato completamente modulo. E’ stata la sconfitta di Handanovic, assolutamente colpevole nei primi due gol. E’ stata la sconfitta di tutti, per la mancanza di tenacia e coesione.
E poco importa che si è interrotta la striscia positiva. L’importante è che da questa batosta si capiscano determinati limiti e che vi si ponga rimedio, al più presto. Perché forse l’Inter non sarà una squadra da scudetto, ma non arrivare tra i primi tre sarebbe un fallimento: e se la squadra non reagisce già da domenica prossima, con team come Fiorentina, Roma e Napoli, si rischia davvero.
L’Inter non era imbattibile prima e non è una squadra di allocchi adesso, ma ci vuole una reazione, furente, subito, per dimostrare che, in realtà, è davvero una squadra.
Federico Spinelli
This post was last modified on 27 Settembre 2015 - 23:11