Alla luce dei risultati del Monday Night della Serie A un ragionamento su questo avvio di stagione è d’obbligo, se non altro perché è sempre crisi Inter, almeno per i media.
Scorrendo la classifica, primo dato utile e di riferimento per qualsiasi squadra, si legge che l’Inter è in vetta, appaiata alla Fiorentina (avvantaggiata per scontri diretti) con 15 punti in sei gare. È in vantaggio, rispetto alle principali contendenti al titolo (sebbene il principale obiettivo annunciato dalla società sia la qualificazione in Champions League), di +10 sulla Juventus, campione in carica ferma a 5 punti, + 4 sulla Roma, + 6 su Milan e Napoli. Dopo un pre-campionato passato a tessere i gravi problemi strutturali, di mercato e di risultati, nonostante di amichevoli utili solo alla preparazione atletica, ora la troupe di Mancini può guardare dall’alto in basso tutte le altre squadre di Serie A, ma è crisi Inter. Milano che fatica, titola in prima pagina La Gazzetta dello Sport. Se la Beneamata dovesse faticare così per tutto il campionato, beh, ci sarebbe da sperarci.
Indubbio che in molti aspettavano questo momento, giusto per poter attaccare e insidiare dubbi sul campionato nerazzurro. “Ieri sera ho goduto, l’Inter ha avuto molta fortuna” il commento di Squinzi, presidente del Sassuolo ma di fede milanista, alla sconfitta nerazzurra. Nessuno biasima tale dichiarazione, gli sfottò, finché sani, sono il pepe del calcio. Ma è interessante come l’essere fortunati vale solo quando si vince, mentre quando si perde è inettitudine e incapacità, quando in una partita come contro la Fiorentina il caso, non solo lui certo, non era a favore di Handanovic.
Alcuni, al dire il vero, avevano già mosso le prime offensive, puntando sul gioco espresso in campo da Icardi&co. Situazione surreale, come confermano le parole di Capello e Sacchi:
“L’Inter di Mancini vince cinque partite consecutive e si apre un dibattito raro per il nostro Paese: di solito si è sempre apprezzata la vittoria a prescindere dal merito e dalla bellezza. Questo significa che sta migliorando la nostra cultura sportiva o è invidia per questa straordinaria serie di vittorie?” Le parole di Sacchi rilasciate alla rosea quattro giorni fa.
D’altronde chi vince ha sempre ragione. Lo stesso Barcellona dello spettacolare tiki-taka, in assenza di risultati e vittorie, veniva criticato. Nel calcio, più che in altri sport a volte, conta solo la vittoria. Il decennio passato ha anche insegnato che conta così tanto da corrompere il sistema calcistico stesso.
C’è chi, poi, invece di parlare del gioco, si è messo a criticare il calendario nerazzurro, ritenuto favorevole a Mancini: “Poi il calendario va un pò a favore dell’Inter, perchè conta quando incontri una squadra”. Parole di Sinisa Mihajlovic, nel prepartita di Milan-Palermo (evidente la necessità di parlare di Inter in una conferenza del genere).
Ma andiamo allora ad analizzare questo benedetto calendario. Guardandolo bene, alla luce delle sei giornate di campionato giocate, l’Inter ha affrontato:
Insomma, guardando bene lo stato di forma delle compagini affrontate, la definizione di “calendario favorevole” fa storcere il naso.
Da tutto ciò, è innegabile e saremmo ipocriti nel non ammetterlo: l’Inter è in crisi. Una partenza così non si verificava da anni. Sta faticando veramente tanto a non tenere lo standard delle passate stagioni post Triplete, quando si perdeva in casa contro il Siena, con tutto il rispetto, o si tornava da Novara con le ossa rotte. Inter, riprenditi, altrimenti che cosa si dovrà dire per sminuirti?
This post was last modified on 29 Settembre 2015 - 20:34