Sicuro, deciso, determinato. Stevan Jovetic si è ripresentato così a Milano, dopo aver effettuato il doppio volo “Podgorica-Roma” e “Roma-Milano”, che l’ha riportato nel capoluogo lombardo in seguito alla sconfitta del suo Montenegro contro l’Austria, un KO che rendeva futile la sua permanenza in ritiro per preparare l’ultima sfida contro la Svezia, utile solamente agli scandinavi.
Perciò, dopo aver smaltito, o quasi, la delusione per un sogno irrealizzato, eccolo subito riconcentrarsi sulle sorti della sua squadra, una squadra che senza di lui è sembrata più vulnerabile e meno potente: “Ma no, è solo una coincidenza. Siamo una squadra e nessuno è più importante dell’altro. Sono situazioni che capitano, adesso cerchiamo di riprenderci”.
Si schernisce così, ma tutti sanno che c’è bisogno di lui per affrontare al meglio e battere i campioni d’Italia in carica, una compagine sembrata in crisi ma che, lentamente, sta riprendendo confidenza con la vittoria. Jovetic lo sa e non si fida: “Non fidatevi della Juve così in basso in classifica, resta forte, fortissima. Anche se ha infortunati e anche se ha cambiato tanto, perché comunque ci sono giocatori bravi, di grande valore. Adesso fra l’altro sta riprendendo il passo, per questo dico che serve stare attenti”
Le stimmate del leader ci sono tutte e allora, ecco lanciare il monito, il grido di battaglia: “Battere la Juventus sarebbe un grande passo, oltre che un segnale a tutto il campionato”. Per lanciare questo segnale occorre dunque rimettersi in forma al più presto, perciò già oggi Jojo sarà ad Appiano Gentile per lavorare con il fisioterapista Andrea Belli, che lo ha seguito anche in Montenegro per monitorarlo da vicino. Jovetic ha segnato una volta sola alla Juve e mai, in sette incontri, è riuscito ad avere la meglio, collezionando solo pareggi e sconfitte. Domenica è il momento giusto per far suonare una musica diversa.
Fonte: La Gazzetta dello Sport