Il 4-4-2 con il quale Mancini si è presentato a Palermo non ha convinto come quello visto contro la Juventus nella prima frazione di gioco. Guarin sulla sua fascia non si è trovato a suo agio come Brozovic, limitandosi a cross non pericolosi e senza affondare troppo il colpo. Difatti, con l’ingresso di Biabiany e lo spostamento del colombiano al centro, la squadra ha acquisito in pericolosità e velocità di manovra, con l’ex Porto in grado di risultare più decisivo e creare presupposti più interessanti. D’altronde il francese è un vero esterno e su quella fascia ha imperversato in maniera performante e decisiva, fornendo l’assist a Perisic e creando altre occasioni potenzialmente letali.
Un altro aspetto che ha lasciato più di qualche interrogativo è la coppia d’attacco Jovetic-Icardi. I due, almeno sulla carta, paiono avere le giuste qualità per sposarsi insieme e creare la giusta armonia contro le difese avversarie. Forse l’argentino soffre la presenza di un compagno sulla sua stessa linea, anche se l’ex City è molto più propenso ad agire tra le linee che non ad attaccare in profondità e aspettare il pallone giocabile nei pressi della zona goal. Forse, nella testa di Mancini, il sogno è quello di un 4-2-3-1 che preveda Jojo sulla stessa linea degli esterni, in maniera tale di lasciare libera a Icardi la zona vicino l’area di rigore e di aspettare rifornimenti da parte degli elementi più qualitativi della rosa.
Aspetti emersi a Palermo e ai quali Mancini dovrà rimediare velocemente, per evitare che la sua squadra possa perdere altri punti importanti per la strada.