Una cosa balza all’occhio nella gestione Thohir, il fatto che sia un’Inter più social, più attiva nel ricercare il tifoso, attirarlo allo stadio per far sentire la squadra più “di proprietà”.
Un Thohir che di sicuro vuole esportare la mentalità statunitense, dove lo sport è fatto dai tifosi per i tifosi, una sorta di vivere la squadra mettendo al centro la figura dell’appassionato, cosi l’Inter è più social, prendendo ad esempio lo slogan “C’è solo un colore che sta bene con il nero” in vista della gara con la Juve, o dell’hastag #SfidaDaPaura con la Roma.
Un fatto che al fan non passa inosservato, che si sente più preso dalla squadra, con innovazioni come l’intervista doppia Florenzi-Santon o lo scambio di battute prima del derby, una mentalità da showman che in Italia si ha difficoltà a creare ma che in America equivale al vero spettacolo dello sport.
Uno show anche in vista della nuova maglia, presentata lo scorso anno nel corso dell’ultima partita, anziché la solita sfilata estiva con la possibilità di vedere la nuova versione solo nelle amichevoli precampionato. Il fatto che Erick Thohir indichi nel merchandising del tifoso la risorsa più importante è tutto a favore dell’appassionato, in America, Nba, Nhl o Nfl non si va solo ad assistere all’evento sportivo, si va a vedere tutta la cornice di eventi che precedono e in alcuni casi seguono la partita stessa, dall’incontro con le vecchie glorie a concerti e manifestazioni di contorno che rendono l’atmosfera elettrizzante, senza pensare solo al campo e ai 90 minuti della partita.
Se verrà data fiducia alle idee del tycoon e sopratutto con un nuovo stadio di proprietà ci sarà da divertirsi, sperando poi che il campo risponda alle attese dello spettacolo.
This post was last modified on 2 Novembre 2015 - 19:50