2 dicembre 1971. Padova. Nasce Francesco Toldo.
Fin da bambino la sua struttura fisica imponente lo spinge in porta e le doti non gli mancano, tanto che il Milan puntò su di lui, ma senza farlo debuttare in Prima Squadra, prima di passare al Verona e al Trento, tappe decisive per il suo percorso di crescita che passa anche da Ravenna prima di arrivare a Firenze, la prima grande squadra della sua carriera.
Nel 2001, causa fallimento della Fiorentina, arriva il passaggio in nerazzurro, la seconda squadra che segna in maniera indelebile la carriera di Toldone. Il primo anno è segnato dal fatidico 5 maggio, il famoso 4-2 contro la Lazio che spense i sogni di gloria della squadra di Cuper. Ma il momento che tutti ricordano della sua carriera nerazzurra è datata 19 ottobre 2002. Inter-Juventus, minuto 95: i bianconeri stanno vincendo per 1-0 con un rigore di Del Piero, ma c’è un calcio d’angolo per l’Inter e sale anche Toldo che in qualche modo tocca il pallone che supera Buffon. Il gol viene assegnato a Vieri, ma da allora Toldo diventa un idolo della tifoseria nerazzurra.
Con Mancini Toldo conquista i primi trofei in nerazzurro, ma il tecnico di Jesi fa crescere e debuttare un giovane portiere brasiliano, Julio Cesar, che diventerà in tempi brevissimi il titolare dell’Inter, ma il portiere di Padova rimane come dodicesimo, una riserva di lusso. Con Mourinho Toldo continua a ricoprire al meglio questo ruolo che permette ai nerazzurri di avere sempre un estremo difensore di livello assoluto.
Oggi compie 44 anni e in una giornata di festa come questa tutti gli interisti non possono che fare i migliori auguri a Francesco Toldo, un professionista esemplare che ha scritto la storia di questo club.