La crescita di Ljajic continua a essere costante e convincente, tanto che Mancini gli ha fornito le chiavi dell’attacco, afferma l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. L’ex Roma e Fiorentina si è conquistato la fiducia del tecnico e ora Adem lavora per migliorare i tempi delle giocate: quando scegliere l’uno-contro-uno e quando invece appoggiarsi ai compagni. I numeri sono dalla sua parte e le due reti segnate nelle ultime due partite dimostrano due cose distinte. Il gol contro i partenopei fa luccicare le qualità individuali nello stretto, con un sinistro costruito in pochissimi istanti. Il gol contro il Genoa invece mostra l’intelligenza nel calciare un pallone che cade proprio nella zona più delicata per una difesa e per un portiere. Il serboè il giocatore che più volte ha mandato al tiro un compagno: ben 26. Non è un egoista, riesce a leggere l’azione in tempi rapidi e mette i colleghi nelle condizioni di puntare alla porta avversaria. Nonostante questo è anche il secondo interista per numeri di tiri a partita. Sono 1,33 di media a gara, solo Jovetic ne fa di più con una media di 2,18.
JOLLY Tanta qualità nei piedi. Adem è un giocatore multitasking: esterno di centrocampo, esterno d’attacco, trequartista e anche seconda punta. Il quinto ruolo lo ha provato a Napoli, con la squadra in 10, quando Mancini lo ha sistemato punto di riferimento centrale da falso nueve.
RISCATTO Il presente dice che Ljajic è il giocatore più in forma della squadra e che quindi anche a Udine dovrebbe partire titolare. Il futuro invece è tutto da scrivere. Perché dalla Roma è arrivato in prestito a 1,75 milioni con diritto di riscatto fissato a 11. Sarà dura che i giallorossi trattino su quegli 11 milioni del riscatto. L’Inter ci prova, lo sconto sarebbe gradito.