FOCUS AVVERSARIO – Lazio e Inter, storia di gioie e delusioni

La notte di Parigi del 98’ che consegnò la coppa Uefa all’Inter, il 5 maggio 2002 che regalò lo scudetto alla Juventus e ancora l’ ” Oh Noo” del 2010 quando ai nerazzurri mancava poco per completare l’epico triplete. Sono tanti i ricordi legati a Inter e Lazio. Due tifoserie gemellate che in questi anni hanno gioito e sofferto insieme. Quella di domenica tuttavia se non decisiva è comunque una partita importantissima da un lato perché con una vittoria i nerazzurri riuscirebbero a diventare matematicamente campioni d’inverno e dall’altro perché una vittoria a Milano permetterebbe ai biancocelesti di prendere una bella boccata d’aria dopo le delusioni dell’ultimo periodo.

Nell’ultima giornata infatti, la squadra di Pioli si è dovuta accontentare di un misero 1 a 1 in casa contro la Sampdoria. La squadra di quest’anno sembra soltanto una lontana parente di quella che soltanto lo scorso anno è riuscita ad arrivare ai preliminari di Champion’s. E proprio dalla doppia sfida contro il Leverkusen che i biancocelesti non riescono a tornare sui loro livelli. Nelle prime 16 giornate infatti sono stati soltanto 19 i punti raccolti, una media di poco più di 1 punto a partita con appena 18 reti fatti e ben 25 subite che ne fanno una delle peggiori retroguardie in serie A.

Per il match contro l’Inter, Pioli dovrà rinunciare a buona parte della difesa con De Vrij e Gentiletti fuori per infortunio senza dimenticare le assenze pesanti di Keita, Lulic e Marchetti che tornerà soltanto a gennaio.

Il punto di forza della squadra biancoceleste è il centrocampo. Tecnico e solido dal punto di vista tattico. Pioli tiene molto al reparto centrale che è il vero punto nevralgico del suo tipo di gioco. E’ lì che si costruisce la manovra e lì che quella avversaria deve essere spezzata. Sia Parolo che Biglia sono sia dei buoni interditori che giocatori capaci di far ripartire l’azione, senza dimenticare Candreva che ama portarsi al limite dell’area e calciare da fuori.

Il punto debole è senz’altro la difesa che come abbiamo detto è una delle più perforata del campionato. Dopo l’infortunio di De Vrij, Pioli non è più riuscito a trovare la giusta quadratura e né Hoedt né Mauricio sono riusciti a non far rimpiangere l’olandese.

L’osservato speciale è Antonio Candreva. In questa stagione non sta vivendo un grande periodo ma è tutta la squadra che non gira bene. Il centrocampista romano è senz’altro uno dei giocatori più talentuosi della rosa di Pioli e lo si è visto nello scorso campionato quando praticamente da solo è riuscito a caricarsi i compagni sulle spalle e a permettere ai biancocelesti di centrare i preliminari Champion’s. Candreva è un centrocampista offensivo che ama svariare dietro le punte e non disdegna la via del gol. Ha un ottimo tiro da fuori ed è anche abile nell’uno contro uno.  Il fatto che quest’anno non abbia inciso come suo solito non deve far sì che i difensori nerazzurri sottovalutino le sue qualità.

Probabile formazione:

(4-4-2) Berisha, Basta, Hoedt, Mauricio, Radu, Candreva, Biglia, Parolo, Felipe Anderson, Matri, Klose Pan. Guerrieri, Konko, Onazi, Morrison, Cataldi, Mauri, Milinkovic-Savic, Djordjevic, Keita B

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