Nell’Inter che chiude l’anno solare in testa alla classifica, ci sono stati diversi passaggi a vuoto, soprattutto nella prima metà, anche sul mercato. La rosa infatti, sotto gli ordini di Mancini, è cambiata tanto, e se molti degli acquisti sono risultati ottimi, alcuni si sono dimostrati, o per ora si dimostrano, sbagliati.
XHERDAN SHAQIRI – La prima finestra di mercato del Mancio, tornato sulla panchina dell’Inter a novembre scorso, si apre col botto. Oltre a Santon e Brozovic (alla fine i due confermati), Mancini rinforza l’attacco con due pedine dal “sicuro” rendimento. Prima Lukas Podolski in prestito e poi addirittura Xherdan Shaqiri, asso del Bayern che arriva all’Inter per circa 16 milioni di euro. Shaqiri fa impazzire i tifosi dell’Inter che in centinaia lo aspettano all’aeroporto di Milano. Arriva con la fama di chi può spostare gli equilibri, di chi può prendersi la squadra sulle spalle e portarla finalmente nell’Europa che conta. Nulla di tutto ciò. Un gol in coppa Italia appena arrivato, uno su rigore con l’Atalanta e uno in Europa League sul campo del Celtic nel 3-3 dei sedicesimi di finale. Dopo aver insistito tanto, cercando anche un ruolo diverso, al centro del modulo, Mancini desiste e per il finale di stagione lo relega spesso in panchina. E’ lo stesso tecnico di Jesi a fine stagione, a volere la sua cessione, per fare cassa e puntare su qualcun’altro, lasciando partire un talento arrivato con troppe aspettative e partito senza alcun rimpianto per i tifosi nerazzurri.
MARTIN MONTOYA – Mancini a fine stagione 2014/2015 dice che l’Inter necessita di 8-9 nuovi giocatori. Un bell’attestato di stima per i giocatori già presenti in rosa. Sembrava un’esagerazione ma Il Mancio e Ausilio lavorano tanto e bene in estate, portando a casa davvero 9 acquisti. Quasi un 11 titolare. Tutti i giocatori arrivati infatti sembrano essere a Milano per avere una maglia nell’11 ideale dell’Inter. Tra questi anche Martin Montoya, laterale spagnolo arrivato in prestito dal Barcellona. Il terzino canterano arriva con il curriculum di uno che è al Barca da sempre ma a conti fatti, poche partite e rendimento non eccezionale. Mancini forse crede in lui per le spiccate doti offensive, naturali se cresci a pane e tiki taka. Ma Montoya in poche settimane (e qualche amichevole estiva) esce dal radar nerazzurro. Mai in campo fino alla partita con l’Udinese di metà dicembre. Da allora tre partite consecutive che forse ne risollevano il morale e la fiducia in lui, con Mancini che pare credere un po’ di più nel 24enne spagnolo. Il mercato invernale ci dirà se è stato un fuoco di paglia o continuerà in nerazzurro.
GEOFFREY KONDOGBIA – Una lunga lotta con il Milan, una trattativa che viveva sul filo del rasoio tra chi si muoveva prima, e chi lo faceva meglio. Il Milan offre 40 milioni ma l’Inter è stata più veloce e astuta e Geoffrey Kondobia, nuovo talento del calcio francese, arriva a Milano, sponda nerazzurra, per 30 milioni più bonus. Una cifra enorme per l’Inter che lotta con i Ffp. Alla fine verrà compensata la spesa con la cessione di Kovacic, ma Kondobia intanto deve ancora dimostrare che lo sforzo fatto è stata un’intuizione. Qualche lampo si è visto, il giocatore sa trattare bene la palla e le lunghe leve lo rendono un gran recuperato di palloni, ma manca la continuità e forse ancora un po’ di adattamento al calcio italiano. Mancini ha provato a togliergli le pressioni da dosso, dicendo in conferenza che non vale tutti quei soldi ma il mercato è esigente. Per ora comunque, anche se non è stato il peggior giocatore in assoluto, rientra tra i 3 peggiori acquisti in proporzione alla spesa che la società ha dovuto effettuare per acquistarlo (a differenza di Podolski arrivato in semplice prestito secco). Si vede che ha talento e che ha ampi margini di miglioramento (è un classe ’93). Ci si aspetta di più ma si è anche capito che bisogna dargli il tempo per crescere.