Stevan Jovetic sembrava il gran colpo dell’estate, un prezzo contenuto, una formula d’acquisto vantaggiosa e la qualità giusta per affiancare Icardi. Le premesse c’erano tutte: un super avvio di stagione, goal, prodezze e un grande peso specifico nella partenza sprint dei nerazzurri. Se non c’erano i gol, c’erano comunque ottime prestazioni, si pensi alle sfide con Milan, Juventus, Roma. Il suo piccolo infortunio coincise con il primo piccolo momento di appannamento nerazzurro. Le voci su una presunta inconsistenza con Icardi son venute a galla quasi subito, ma il campo dava comunque conforto al montenegrino, che anche nella sfida di Napoli fu capace di rendersi utili in pochissimi minuti, colpendo l’ormai famoso primo dei due pali nel recupero. Da lì è sembrata iniziare una spirale negativa dal quale l’ex viola non sembra in grado di fuggire. La titolarità troppo alternata, l’astinenza con la rete, ma anche i pochissimi spunti, la difficoltà di saltare l’uomo lo hanno reso prevedibile, spento, lontano da quell’idea di gioia che trasmetteva, col pallone tra i piedi, nei suoi primi anni italiani. L’ansia di dover sempre dimostrare qualcosa, le voci di mercato, la concorrenza in aumento e le varie occasioni fallite ultimamente rischiano di compromettere ciò che resta della stagione. Con Juventus e Milan c’ha provato, ma quando è stato in condizione di far qualcosa di concreto si è smarrito in un bicchier d’acqua. L’impressione è che al momento non è uno degli elementi su cui si può puntare per ritrovare fiducia e riscalare la classifica. Fa strano dirlo, ma in un’Inter che ha bisogno di certezze assolute, lui al momento rimane un grosso punto interrogativo. Con o senza Icardi.