Gds – Eder: “A Firenze non è decisiva, ma potevo essere dall’altra parte, Icardi è super”

Intervistato per la prima volta come giocatore dell’Inter, Eder ha parlato di molte cose alla Gazzetta dello Sport, dai suoi esordi al suo arrivo a Milano, passando per oriundi, Icardi, Thohir e rincorsa Champions.

FIORENTINA – Non è una partita decisiva, ma può darci una spinta notevole. L’importante sarà mantenere l’equilibrio in ogni caso, perché a questo punto della stagione non cambia molto stare 3 punti avanti o indietro. Gli toglierei Ilicic e Borja Valero, due ottimi giocatori. 

CHAMPIONS – Per me arrivare in Champions sarebbe il coronamento di un vero e proprio sogno. Dal Brasile all’Italia, con la Nazionale e poi la Champions. Dobbiamo crederci perché siamo un grande gruppo che lavora molto bene e che mi ha accolto come meglio non poteva. Mancini inoltre è un grande mister e vedo le cose sempre in maniera positiva.

CARRIERA – Il vero salto di qualità l’ho fatto alla Sampdoria. Prima arrivavo agli allenamenti appena in tempo e magari pensavo ad altro, ma da Genova ho capito di non dover più buttare queste opportunità e sono cresciuto in tante cose, dall’intensità negli allenamenti alla cura dell’alimentazione. 

PRESIDENTI – Come si passa da Ferrero a Thohir? Quest’ultimo non fa sentire la sua lontananza. Ci siamo già sentiti tre volte per telefono, spronandomi sempre molto e dicendosi felice per la mia scelta di venire all’Inter. 

NO GOAL – Corro molto, faccio tanti goal ma ancora nessuno al’Inter? Non è un problema, io preferisco sempre una grande prestazione a un goal magari inutile. Guardate Callejon come si sacrifica a Napoli accanto a Higuain, poi nelle ultime settimane ha iniziato pure a segnare. A me va benissimo che Icardi faccia oltre 30 goal. Pure alla Sampdoria arrivai a gennaio e fino ad aprile non feci un goal, ma poi raggiungemmo l’obiettivo della promozione. 

ORIUNDI – Mi aspettavo una domanda del genere. Per tante cose ormai mi sento più italiano che brasiliano, penso all’accento o al cibo. Inoltre il mio bisnonno era della provincia di Vicenza, perciò in Brasile nonna voleva che parlassimo italiano in casa e il portoghese solo fuori. 

ESORDI – Dai 5 ai 12 anni ho praticato solo calcetto, credevo che a calcio la palla non arrivasse quasi mai. Mio padre mi ha convinto e sono entrato nello stesso club di Maicon, il Criciuma. Un giorno viene a vedermi Corvino e addirittura passa a casa per parlare con i miei genitori. Sembrava tutto fatto, ma poi andai a Empoli. Potevo stare dall’altra parte stasera.

SORIANO – Si dice che verrà qui, ma non lo so. Di sicuro se lo prenderà l’Inter farà un grande affare. E’ un centrocampista moderno in grado di fare le due fasi. 

ICARDI – Come l’ho ritrovato? Il solito straordinario attaccante d’area, ma che ha aumentato la capacità di muoversi, dialogare e fare sponde con i compagni. Può arrivare davvero a livelli altissimi.

ALLENATORI – Devo moltissimo a Iachini, che sia a Brescia che a Genova mi ha insegnato come stare nel calci italiano. 

SOGNIScudetto? Magari vinciamo a Firenze, Juve e Napoli pareggiano e poi con gli scontri diretti ci rimettiamo in carreggiata. Dipende sempre tutto da noi. 

 

 

 

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