Nel suo consueto editoriale sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha parlato del match di ieri tra Fiorentina ed Inter: “L’Inter è stata bene in campo, ma è quasi sempre stata dove l’ha costretta la Fiorentina. Non ricordo un vero tiro in porta dell’Inter oltre il gol, ne ricordo alcuni importanti della Fiorentina. Certo perdere su un colpo di petto di un ragazzo appena entrato sa un po’ di beffa, ma è qualcosa che la Fiorentina ha cercato con insistenza, a partire dalle sostituzioni, offensive e decisive”.
Il giornalista ha poi aggiunto: “L’Inter è stata teoricamente molte volte sul punto di vincere, ma se ne è quasi disinteressata. Ha pensato bastasse chiudersi, lasciare la Fiorentina al suo lento movimento che quasi sempre le restituiva la palla. E ha cominciato a farsi cadere di mano la partita. È come fosse stata condannata per insufficienza di prove. Ha prima giustificato gli alibi dell’avversario e poi gli ha lasciato la partita quasi per tenersi le mani pulite. Ha perso male, ma per vincere avrebbe dovuto essere una squadra che ancora non è”.
Infine, un commento su Mancini e su alcuni singoli: “Mancini sta trovando forse adesso una sua formazione ma sta capendo che non basta. Il più agile è stato Palacio, i più oscuri Eder e Icardi. Un po’ meglio Kondogbia, ma ancora puro, quasi scolastico. È mancata la personalità per tenere in mano il gioco, insistere a mettere in difficoltà l’avversario. L’Inter deve riflettere, ha perso 5 delle ultime 12 partite. Non può essere solo sfortuna”.