Torna la vittoria, giocando male: paradossale ma sembra la ricetta giusta

Tre punti che sono ossigeno puro, dopo una settimana con qualche tensione post Firenze, con il ritiro ad Appiano Gentile e una classifica difficile. L’Inter ha affrontato una Sampdoria forse più in difficoltà dei nerazzurri stessi, una delle poche in campionato in questo momento. 3 a 1 non bello ma efficace, come la migliore Inter vista ad inizio stagione per circa 4 mesi. La prestazione non sarà stata tra le migliori, ma gol nel finale a parte, a partita più che finita, si è rivista quella concentrazione e quella fisicità che toglie un po’ di lucidità in fase d’attacco ma riduce i rischi dietro. 

La Samp di Montella, quart’ultima in classifica, ha una rosa da tutt’altra posizione in campionato, e il match di stasera ne è la prova. Meglio dell’Inter nel possesso palla e nel numero di attacchi in generale. Qui però si è tornata la vecchia Inter: male, a tratti anche peggio in fase di costruzione, con un centrocampo ridotto all’osso e un 4-4-2 buono solo per le sgroppate di Biabiany. Bene sicuramente il reparto arretrato: ben protetto da un Felipe Melo tornato “comandante” del centrocampo, la linea difensiva non ha sbagliato quasi nulla, Handanovic solo una volta ha dovuto mettere il piede su una conclusione nello specchio di Quagliarella, che al 91esimo ha trovato l’angolino giusto ma non sentiamo di cambiare la nostra idea sul match per l’episodio. Vero che forse questo gol l’Inter in testa alla classifica di 10 partite fa non lo prendeva, ma sul 3 a 0 nel recupero un calo ci può stare.

Miranda è il solito muro, sbaglia solo quando prende il giallo su Correa, ma è perfetto su Quagliarella, in coppia con Murillo. Spesso in fuorigioco, l’ex granata è davvero in difficoltà e solo una volta sfugge alla trappola del due nerazzurro (trovando la rete). D’Ambrosio, gol a parte, svolge come sempre bene il suo compito, senza strafare e Nagatomo, quasi a sorpresa, sembra aver trovato continuità su buone prestazioni, anche in ripiegamento.

Di conseguenza, come accadeva già non molto tempo fa, l’Inter perde in fase d’attaccp. Due gol su calcio piazzato, uno su errore di Ranocchia. In un momento così va bene tutto, anzi, 3 gol sono quasi un’eccezione, e la freddezza di Icardi davanti Viviano fa tornare il sorriso, ricordando vecchi errori nel recente passato. Con il Frosinone a fine partita l’Inter realizzava il quarto gol, oggi subisci una rete, per fortuna ininfluente. Segno che qualcosa di buono è tornato ma non ci siamo ancora. Il match con la Juve può arrivare nel momento giusto. La sconfitta, se non un tracollo totale, ci può stare in fin dei conti, ma una vittoria sarebbe un rilancio di una stagione che ha preso una brutta piega.

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