GdS – Inter a due facce. Tra l’andata e il ritorno di campionato c’è un abisso e soprattutto…

La Gazzetta dello Sport evidenzia come tra le prime 8 giornate di campionato nel girone di andata e le stesse nel girone di ritorno, per l’Inter ci sia un abisso.

La classifica dei primi otto match di serie A,  aveva visto l’Inter seconda in classifica dietro la Fiorentina con ben 17 punti, a +9 sulla Juventus e +7 dai rossoneri. A distanza di un girone e dopo aver vissuto molte giornate da capolista, i nerazzurri si ritrovano lontani dal terzo posto e ad una distanza siderale dalla vetta, -13 dalla Juventus.

Oltre ai punti di differenza, altre segnali lanciano e mettemmo in risalto l’allarme rosso in casa Inter.
L’unica nota positiva è che nello stesso arco temporale preso in esame, i gol fatti dalla banda Mancini sono passati da 8 a 10 ma, la difesa è passata dall’aver subito 6 gol a 13 e soprattutto, escluso Handanovic, molti giocatori simbolo hanno calato nel rendimento, abbassando notevolmente la loro media voto. Come dimostrano gli esempi di Murillo dal 6,17 al 5,5, Medel dal 6,25 al 5,3, Jovetic dal 6,42 al 5, Icardi dal 5,83 al 5,69.

Ma quello che più di ogni altra cosa ha compromesso il cammino dell’Inter sono stati gli incredibili e “tafazziani” errori.

L’inizio del crollo si può registrare con il tiro-cross di Dramé, scivolata verso porta di Murillo che spiazza Handanovic e segna il vantaggio per l’Atalanta. Nella giornata successiva il Carpi è di scena a San Siro ed in pieno recupero, con la squadra ridotta in 10, Juan Jesus si fa infilare e Lasagna con un bel diagonale taglia le gambe ai nerazzurri.

Del derby, dell’errore di Icardi da dischetto e della debacle finale, inutile parlarne.

Poi il 3-3 di Verona e Firenze, con il vantaggio siglato da Marcelo Brozovic, pari di Borja Valero da solo in mezzo all’area e 2-1 finale viola con Babacar completamente libero. Per finire con Torino e gli orrori di Melo e D’Ambrosio.

 

 

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