Dopo i segnali di risveglio da centrale difensivo, Danilo D’Ambrosio non ha altrettanto entusiasmato stasera nel ritorno da terzino. Prima a sinistra, poi subito spostato a destra per la troppa sofferenza mostrata nei primi minuti. Tentativi di anticipo a vuoto, contrasti persi, poca propensione a spingere e la solita legnosità palla al piede.
Probabilmente la stanchezza dei 120 minuti di Coppa Italia si è fatta sentire sull’ex capitano del Torino, che infatti si è molto risparmiato nella trequarti offensiva, soprattutto se si paragona il suo lavoro a quello del giapponese Nagatomo. Per carità, un po’ di affanno può sicuramente capitare dopo determinate maratone, ma stasera ha decisamente influito.
Anche in difesa, il suo tratto forte, Danilo ha patito più del dovuto, nonostante avesse dinanzi il giovane Pezzella. I suoi tentativi di anticipo non riusciti, dall’inizio alla fine, hanno creato in più di qualche circostanza dei vuoti pericolosi da andare poi a riempire e recuperare. Mancini fatica ancora a trovare due terzini da poter proporre come titolari fissi, un rebus che va avanti dalla prima partita,