La prima volta che ho scelto te ero davvero molto piccolo.
Ricordo, al calar della sera, le grandi mani di mio padre che indicavano il cielo per farmi capire quali erano i tuoi colori e ricordo perfettamente che quella sera ho scelto te e non ti ho più lasciata.
Ci vuole un senso di assoluta follia per scegliere te, così difficile, così scontrosa, così diversa.
Sono la follia e la passione degli innamorati, dei romantici, dei bastian contrario, dei sognatori e dei ribelli che spingono verso gli amori più difficili.
Ed io, nel mio piccolo, mi sono sempre sentito così.
Gli altri vincevano e gioivano ma io ti amavo.
Ma come potevo non farlo?
Ho gioito guardando correre lo zio Bergomi, Lothar Matthaus, Jurgen Klinsmann, impazzivo per Nicolino Berti e mi emozionavo guardando Benny Carbone e Francesco Moriero.
Quante estati passate a sognare l’arrivo dei campioni…
Quante sere trascorse a farmi raccontare della Grande Inter, del presidente Moratti (senior) e dei campioni del passato.
Ti sono stato al fianco anche nei momenti difficili.
Perché non importa la vittoria, ciò che conta sono la passione, l’amore e la lotta.
Ti ho amato il 5 maggio 2002, ho pianto il 12 aprile del 2000 quando il (mio) Fenomeno si è accasciato sul prato dell’Olimpico ed ho capito che lì sarebbe stata la fine. Ti ho amato ed ho sofferto in tutte le battaglie e di quelle ne abbiamo fatte tante e soprattutto nelle sconfitte.
Per questo la notte del 22 maggio 2010 è stato così bello e così intenso.
Non solo perché hai vinto, ma soprattutto perché con te avevamo condiviso tutto e mancava solo quello.
Ciò che ci riserverà il futuro non lo so.
Buon compleanno Inter
Da un cittadino del mondo.