La Gazzetta dello Sport confronta il nuovo Eder nerazzurro con quello di inizio campionato della Sampdoria. L’italo-brasiliano ha avuto due inizi decisamente diversi quest’anno ma il giocatore non sembra per niente preoccupato. Nella sua carriera è sempre stato un diesel e quando ha cominciato a segnare non si è più fermato.
I dati Opta parlano di statistiche totalmente differenti: nei 6 mesi alla Sampdoria, Eder ha segnato 12 gol, fornito un assist, tirato 2,33 volte a partita, il 71% delle volte nello specchio e la realizzazione del 43%. A Milano le cose sono andate diversamente finora: 0 gol, 1,37 tiri a partita con solo il 43% in porta. Cifre non ottimali ma che possono giustificarsi anche con il fatto che è arrivato all’Inter nel momento peggiore della stagione. Era lui però a guidare l’attacco nella sfida alla Juve finita 3 a 0 nel ritorno di Coppa Italia, mostrandosi quell’ottimo attaccante a tutto campo che Mancini voleva.
E’ vero che 4 giorni dopo, forse anche a causa dei supplementari in Coppa, Eder non è sceso in campo con Mancini che sembra aver scelto il suo modulo e gli interpreti perfetti. Icardi davanti supportato da Palacio, Perisic e Ljajic, con l’oriundo che potrebbe ritrovarsi ad essere la prima alternativa dei 4, anche di Icardi.
Eder comunque è tranquillo. Sente la stima del suo nuovo tecnico e sa di poter dare tanto all’Inter, magari iniziando a segnare e non fermarsi più. Come ha sempre fatto in carriera: già al Cesena, poi alla Samp, l’attaccante ha impiegato un po’ di tempo per sbloccarsi ma dal primo gol, come un diesel, ha cominciato a segnare con costanza. Quello che spera Mancini e lo stesso Eder, che ha bisogno di gol e minuti anche per la nazionale.
This post was last modified on 11 Marzo 2016 - 08:45