CdS – Ranieri: “I miei problemi all’Inter? Iniziammo troppo bene…”

Claudio Ranieri, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato a proposito della sua breve parentesi sulla panchina dell’Inter:

“Il mio problema, paradossalmente, fu che andammo troppo bene all’inizio: sette vittorie consecutive, primi nel girone di Champions. Poi la squadra ebbe un calo e la situazione si fece difficile. Con Moratti ho mantenuto un ottimo rapporto. Anche perché io sono sempre stato molto chiaro con i presidenti. Se mi chiamano li ascolto. Se il loro progetto mi convince, lo sposo totalmente e mi faccio in quattro per attuarlo. Ma poi, sul piano tecnico, nessuno deve dirmi nulla, deve cercare di influenzare le mie scelte. Sono io che rispondo di quello che faccio, nel bene e nel male. Non consento che nessuno mi dica cosa debbo fare nel mio campo, come io non mi impiccio del lavoro altrui”. 

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DIFETTI IN ITALIA“La fretta, la fretta, la fretta. Tutto e subito. Si fanno grandi progetti e alla prima partita persa salta tutto. Bisogna ritrovare il gusto di investire nel tempo, di non farsi dominare dall’emotività e da condizionamenti esterni. E bisogna investire sui giovani, specie su quelli dei vivai. In Inghilterra c’è una norma che stabilisce che per acquistare un calciatore extracomunitario questo deve aver almeno giocato nella nazionale del suo paese. Così si evita l’inflazione e si coltivano i vivai. A proposito dei quali vorrei dire che è decisivo istruire gli istruttori, investire su chi deve insegnare calcio. Maestri sbagliati possono far perdere molti talenti”. 
 

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