L’Inter dei primi anni ’70 è una squadra alla ricerca di una nuova identità, dopo i fasti di metà anni ’60, con alcuni giocatori protagonisti delle due vittorie in Coppa dei Campioni ’64 e ’65, come Mazzola, Facchetti, Bedin,Bertin,Burgnich e Jair, che anche in maniera inaspettata, nel 1972, raggiungono la finale della massima competizione europea. Inaspettata anche perchè dopo il periodo magico con Herrera, pochi si sarebbero aspettati l’Inter di nuovo vicino al tetto del mondo.
La squadra di Invernizzi invece, affronta un percorso molto particolare, soprattutto nella doppia sfida con il Borussia, che diventerà tripla dopo il ricorso per la gara di andata dei nerazzurri, sulla base di una lattina lanciata in testa a Boninsegna. Battuto più agilmente lo Standard Liegi e in semifinale il Celtic ai rigori, l’Inter arriva in finale contro l’Ajax di Cruyff, campione in carica.
La partita è secondo opinione comune, molto equilibrata, con la sfida nella sfida tra Cruyff e Mazzola a rendere il match ancora più interessante. Lo stesso attaccante italiano era stato intervistato giorni prima dell’incontro, proprio sul giovano olandese. Per il nerazzurro non c’era molta differenza tra i due, anche se la differenza d’età sarebbe potuta essere decisiva. Mazzola probabilmente lo immaginava ma non voleva sembrare intimorito. Fu la partita a mostrare la realtà dei fatti.
Per quanto potesse essere equilibrata, era l’Ajax ad avere sempre il pallino del gioco. Invernizzi decise di marcare il fenomeno olandese con il giovane Oriali, una novità del ciclo nerazzurro post Herrera. Il giovane difensore si comportò discretamente bene provando ad arginare l’estro di Cruyff. Non basta però perchè per marcare un talento così serviva essere perfetti e nel secondo tempo la partita cambia.
Ad inizio ripresa Oriali commette il primo, fatale errore della partita e indirizza la finale a favore de lancieri. Il centrale si scontra con Bordon in uscita, la palla arriva sui piedi di Cruyff che insacca e realizza l’1 a 0 a porta vuota. L’Inter non trova il pareggio e ad un quarto d’ora dalla fine, è ancora Cruyff a siglare la rete del definitivo 2 a 0. Calcio d’angolo e stacco sulla testa della difesa nerazzurra che non può nulla.
L’Ajax vince la seconda Coppa dei Campioni consecutiva. Vincere è sempre difficile e riconfermarsi forse lo è ancora di più . Gli olandesi furono bravi a ripetersi ma soprattutto arrivò la conferma dell’enorme talento con la maglia numero 14. Un talento che negli anni si sarebbe trasformato in una leggenda del calcio mondiale.
This post was last modified on 24 Marzo 2016 - 15:53