24 marzo 2002, l’Inter di Hector Cuper affronta la Roma a San Siro, big match che vale la testa della classifica. Le due squadre arrivano al match con gli stessi punti in testa alla classifica e la Juve subito dietro, ad un punto.
La squadra di Capello, campione d’Italia in carica si presenta con Antonioli tra i pali, difesa con Panucci, Samuel, Zebina e Cafu, in mezzo al campo Emerson, Tommasi e Candela e in avanti il tridente con Delvecchio, Totti e Montella. L’Inter risponde con Toldo, Javier Zanetti, Cordoba, Materazzi e Serena, a centrocampo Cristiano Zanetti, Di Biagio centrali, Seedorf e Dalmat sugli esterni, coppia d’attacco Recoba-Vieri.
L’Inter impone subito il suo gioco, bloccando l’estro di Cafù con la mossa Serena esterno di difesa e chiudendo gli spazzi in mezzo con la diga Zanetti-Di Biagio. Chi decide la partita però, è quell’incredibile talento visto solo raramente così all’opera di Alvaro Recoba. C’è molto del repertorio dell’uruguayano nei 3 gol che affossano i giallorossi.
Sull’1 a 0 è bravo a ricevere palla sul filo del fuorigioco, aggira Antonioli e insacca di sinistro. Il 2 a 0 è firmato Bobo Vieri ma è Recoba a rientrare sulla fascia destra, crossare un cioccolatino in mezzo al campo e il bomber azzurro con una gran girata di testa la mette nell’angolino alla destra del portiere. La Roma prova a reagire ma il primo tempo si chiude con il doppio vantaggio nerazzurro.
Nella ripresa la Roma si spinge in avanti e trova il pareggio con Totti, dopo un lob al centro dell’area di Montella. Totti forse è in posizione irregolare, ma l’arbitro convalida. Un fuoco di paglia comunque, perchè è ancora il Chino a far impazzire gli 80mila del Meazza. Il 3 a 1 è un marchio di fabbrica del numero 20 dell’Inter, che su punizione va a togliere le ragnatele e chiude definitivamente la contesa. IL risultato è ormai ottenuto ma c’è ancora il tempo per vedere Zebina che schiaffeggia Recoba e viene espulso,ed Emre, entrato da pochi minuti, lo emula, scalciando Emerson prendendosi il rosso anche lui.
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