La strana storia di Palacio: da emarginato ad elemento imprescindibile

Nonostante la non più giovane età, l’Inter non può fare a meno di Rodrigo Palacio e del suo incredibile lavoro di sacrificio per la squadra.

Arrivato all’età di 34 anni, in molti, tra tifosi e media, credevano che l’argentino potesse ancora dare qualcosa alla causa nerazzurra e, almeno inizialmente, tale sensazione sembrava essere confermata: il Trenza non vedeva quasi mai il campo nell’11 iniziale scelto da Mancini, che alternava i vari Icardi, Jovetic, Ljajic, Perisic. Ma di Palacio nemmeno una traccia.

E questo andamento è durato per buona parte dell’inizio di stagione, tanto c’era chi vociferava che l’argentino avrebbe chiuso con l’Inter al termine di questa stagione, anche a causa del contratto in scadenza. Ma a dicembre arriva, forse un po’ a sorpresa, il rinnovo, che ha rappresentato la svolta per l’attaccante ex Genoa.

palacio

Da quel momento, infatti, Palacio viene scelto sempre più spesso come titolare da Mancini, che vede in lui l’uomo giusto come partner d’attacco per Icardi: i due si conoscono a meraviglia e in campo si cercano e si trovano spesso. In più, El Trenza è attaccante unico nel suo genere, in grado di garantire quel lavoro di sacrificio e di raccordo tra centrocampo e attacco che chiede il tecnico interista.

Anche se a volte appare poco lucido sotto porta, come dimostra il solo goal messo a segno in campionato contro il Carpi (e un altro in Coppa Italia contro il Cagliari), Palacio è tornato ad essere ben presto un elemento a cui la formazione nerazzurra non può proprio rinunciare. E la disperazione di tutti i tifosi nerazzurri al momento del cartellino giallo preso contro il Bologna e la conseguente squalifica che lo ha costretto a saltare la sfida Champions contro la Roma ne è una dimostrazione.

Insomma, l’Inter non può fare a meno del suo numero 8: per buona pace dei critici e detrattori.

 

Gestione cookie