L’anticipo di ieri sera ha regalato una dolce sentenza per i tifosi nerazzurri: la vittoria contro il Napoli è indicativa di una crescita collettiva di un gruppo che ha, finalmente, acquisito la consapevolezza di essere una squadra tosta, di personalità e di sacrificio. Una squadra dalle mille sfaccettature, a tal punto, che non si riesce mai a trovare un giudizio che non sia estremizzato: o è l’Inter fortunata e senza gioco o è l’Inter cinica e capace di mettere in difficoltà chiunque. La verità, come il più del volte sta nel mezzo: la squadra nerazzurra è giovane ed è stata rivoluzionata, è guidata da un capitano di soli 23 anni, l’età media è relativamente bassa e nonostante ciò, tra partite orribili e altre giocate meglio, Mancini, dopo tanti esperimenti, è riuscito a trovare i punti fermi da cui ripartire la prossima stagione. L’unica pecca è che siano passate 33 partite prima di trovare il bandolo della matassa.
LA TORTUOSA STRADA PER LA CHAMPIONS – Analizzando il cammino nerazzurro si può notare come le due squadre che sembrano così lontane per progettualità e gioco, sono invece così vicine dal punto di vista dei risultati: contro Napoli e Roma, i nerazzurri hanno conquistato 7 punti su 12 a disposizione ed hanno i favori dello scontro diretto, importante ai fini di un’eventuale volata per il terzo posto, soprattutto con i giallorossi. L’intento della squadra nerazzurra era quello di mettere pressione alla squadra di Spalletti, che alle 12.30 sarà chiamata a rispondere alla vittoria dei Mancini boys e vincere in quel di Bergamo non è affatto così scontato. Un passo falso sarebbe necessario per rinvigorire le speranze nerazzurre di raggiungere il tanto agognato terzo posto.
RIMPIANTI O RISCATTO? – È il classico discorso degli ultimi mesi: i punti persi per strada, soprattutto in casa, aumentano i rimpianti in casa nerazzurra. Lazio, Sassuolo, Carpi e Torino: 7 punti che i nerazzurri non sono riusciti a conquistare e che potevano dare un altro dolce significato alla stagione dell’Inter. Stagione che tanti vedrebbero come un bicchiere mezzo vuoto, anziché pieno: il terzo posto era un obiettivo alla portata di questa Inter. Ma la vittoria di ieri sera, oltre ad aumentare i possibili rimpianti per ciò che non è stato e ciò che probabilmente sarà (quarto posto, evitando i fastidiosi preliminari di Europa League), porta finalmente una fondamentale verità: l’Inter ha trovato l’ossatura da cui ripartire, da cui iniziare a progettare la prossima stagione. Servono pochi elementi per migliorare quest’Inter e dare l’assalto a posizioni più consone al blasone della Beneamata. Inoltre, la speranza Champions è ancora viva: 5 partite alla portata dei nerazzurri, 15 punti a disposizione e quest’Inter è capace di superare qualsiasi ostacolo e fare l’en-plein. Del resto è la “Pazza Inter” ed in fondo nulla è ancora scritto.