L’attacco punto dolente: dietro Icardi, il vuoto. Per il futuro serve una svolta

Il match di ieri sera ha messo in luce il difetto principale di questa Inter: l’assoluta sterilità del reparto offensivo. Un problema che si è aggravato sempre di più nelle ultime, disastrose stagioni nerazzurre. Infatti la media goal degli ultimi cinque campionati recita: 1.53 (58 GF) nel 2011/2012, 1.45 (55 GF) nel 2012/2013, 1.63 (62 GF) nel 2013/2014, 1.55 (59 GF) nello scorso campionato, fino ad arrivare alla disastrosa media goal di quest’anno che ammonta a 1.29 con appena 44 reti realizzate in 34 partite.

Le statistiche rappresentano un’amara verità: una squadra che ha l’obiettivo di puntare ad un piazzamento Champions non deve avere una dote realizzativa così scadente. E i paragoni con l’attuale top 3 della Serie A rendono ancora più evidente la differenza abissale che intercorre con la squadra nerazzurra. 65,72,73: non si parla di numeri da giocare per il superenalotto, ma sono le reti realizzate rispettivamente da Juventus, Napoli e Roma. Si parla di uno scarto spropositato: 1.91 per la Juventus capolista , 2.12 per il Napoli di Higuain, 2.15 per la Roma di Spalletti. Numeri che impressionano per la differenza così ampia rispetto ai nerazzurri e che fanno capire come l’obiettivo Champions era alla portata solo se l’Inter avesse migliorato la propria efficienza offensiva.

icardit napoli

Questo miglioramento non c’è stato: l’affidarsi al solo Icardi, capace di siglare 15 reti stagionali, si è rivelata un’arma a doppio taglio. Infatti, nessun attaccante, a parte il solo Perisic nell’ultimo periodo, è stato capace di siglare più di 4 reti: una squadra da Champions necessita di un leader offensivo (l’Inter ha Icardi), ma anche di un secondo violino che possa garantire reti nei momenti di appannamento del bomber. E l’Inter di Mancini non ha attualmente un attaccante di livello che può siglare reti nei momenti importanti. Nella prossima stagione ci sono vari aspetti da migliorare e per ridurre il gap con le prime della classe bisogna ritrovare la via del goal: solo così si può puntare ad un campionato da protagonisti.

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