Intervistato questa mattina dal TG1, Roberto Mancini ha tenuto un’intervista insolita, dove si è aperto parlando della sua vita e dei valori dello sport in generale.
“Da piccolo sono praticamente cresciuto in oratorio, abitavo proprio lì vicino. Per me la religione ha una grande rilevanza, ho fatto il ministrante. Penso la religione sia molto importante, qualsiasi religione. E’ una cosa che aiuta molto, e deve essere libera per tutti. Sono sempre stato molto credente, tutte le domeniche andavo a messa. Poi quando raggiungi i 16-17 anni inizi a pensare che siano altre le cose importanti, ma sono in realtà solo stupidaggini”.
Mancini continua: “Calcio utile per l’integrazione dei profughi? Io penso che non solo il calcio, ma tutto lo sport sia importante da questo punto di vista. Ci sono persone molto sfortunate che si trovano in queste situazioni: lo sport e noi sportivi possiamo fare davvero tanto per aiutarli“.
Il mister conclude: “Il segreto per guidare bene un gruppo? Credo sia quello di comportarsi per bene, avere il comportamento più normale possibile: si ha comunque a che fare con dei ragazzi che potrebbero essere nostri figli. Quindi fungiamo anche un po’ da padri. Ho iniziato a fare l’allenatore molto giovane, ora ho quasi 52 anni, ho a che fare con ragazzi che hanno l’età dei miei figli, quindi un po’ di esperienza l’ho fatta, ma non è sempre così semplice: molti vengono da altre nazioni, hanno altre abitudini, quindi bisogna sapersi abituare anche a questo“.
This post was last modified on 25 Aprile 2016 - 10:19