Ieri Roberto Mancini è stato sul punto di fare tre sostituzioni dopo pochi minuti: il bersaglio principale era Marcelo Brozovic cui la luce all’Olimpico non si è mai accesa, mentre per Ivan Perisic è stata una gara anonima condita con troppi falli subiti. Entrambi se non girano, non fanno accendere la luce.
Lezioso e con un tocco di troppo ogni volta, Brozovic si è presentato all’Olimpico come un animale al risveglio dal letargo, un atteggiamento che viene spiegato con parole dure da Mancini: “Non meritano neanche la mia arrabbiatura“, una delusione tradotta in Brozovic che ha approcciato male la partita, distratto da non si sa cosa, si spera non dal mercato e dal suo nome in cima alla lista dei sacrificabili, con il corteggiamento della Premier fortissimo.
Perisic, toccato subito duro dai laziali, brancola nel buio, prova a destra, a sinistra o al centro ma mai riesce a trovare collaborazione, con un centrocampo nerazzurro che ieri ha confermato le solite inesattezze, con Kondogbia centrocampista di rottura ma non di costruzione e Medel più mediano che regista. Così all’ex Wolfsburg resta solo provare a inventare con Jovetic, mentre Icardi nella confusione di ieri faceva l’ala e nei cross arrivava sempre in ritardo: un pasticcio tattico che parte proprio dalle condizioni fisiche di Perisic, se non gira lui, come l’Epic Brozovic, per l’Inter non si accende la luce ed è notte fonda.
This post was last modified on 2 Maggio 2016 - 14:14