E sono 60 anche per Evaristo Beccalossi! Il Becca nazionale oggi, 12 maggio 2016, spegne sessanta candeline. Di ruolo regista, Beccalossi ha militato nelle fila dell’Inter dal 1978 al 1984, accumulando 216 presenze condendole con 30 personalissimi sigilli, di cui due nel derby vinto contro i cugini rossoneri nella stagione 1979-80. Un mancino dalla rara eleganza, un po’ alla “Recoba”. Con la Beneamata vinse lo Scudetto nella medesima stagione e la Coppa Italia 1981-82.
È stato un calciatore simbolo dell’Italia “pallonara” degli anni ’80, in particolar modo per la sua attitudine a polemizzare gran parte delle decisioni, ad esempio quella di Bearzot di non convocarlo per i Mondiali spagnoli dell’82, suo più grande rammarico. Tanti i rigori sbagliati dal “Becca” nella sua lunga carriera, ma è stato autore di gol dal peso non indifferente, come la doppietta rifilata al Milan nel 1979-80, grazie anche alla quale l’Inter giunge alla vittoria finale in campionato.
Insomma, un personaggio che ha attirato l’attenzione anche di cantautori ed attori, quali Enrico Ruggeri e Paolo Rossi che gli dedicarono rispettivamente una canzone (Evaristo Beccalossi, mezzo destro, mezzo sinistro) ed un monologo comico (Scusa se insisto, mi chiamo Evaristo).
Beccalossi ha appeso le scarpette al chiodo nel 1991, dopo aver concluso la carriera in Serie D nelle fila del Breno, storica società dilettantistica lombarda. Dopo il ritiro è divenuto opinionista in numerose trasmissioni sportive televisive, per poi nel 2014 dedicarsi alla presidenza del Lecco.