Una partita che per più di un motivo, vedeva la squadra sfavorita. Il quarto posto ottenuto matematicamente la settimana scorsa, il Sassuolo nettamente più motivato per raggiungere l’obiettivo storico dell’Europa League e l’idea che il Milan, con la vittoria dei neroverdi, sarebbe stato ufficialmente fuori dall’Europa. Solo alcune delle ragioni che per cui ieri vincere sarebbe stato più difficile del solito in trasferta.
Nonostante questo, l’Inter vista nei primi 48 minuti, è parsa vogliosa. Prima di entrare nel fattore tecnico, va sottolineato come l’atteggiamento di almeno 8-9 giocatori era quello giusto. Ok, il 3 a 1 per Politano e compagni rende folle quello che stiamo scrivendo, ma è stato così. Centrocampo solido, Kondogbia in crescita come si vede da tempo e Melo che ci mette grinta e solidità. Il meglio poi si vedeva in avanti: Palacio lucido e ordinato, Jovetic in serata abbastanza ispirata, anche se si divora un gol. Solo Eder sembra ancora fuori dal gioco.
Ma dicevamo che giocare benino ed essere sotto 3 a 1 non fa per niente bene. Infatti abbiamo scritto qualche rigo fa che l’atteggiamento giusto era di 8-9 giocatori, non 11. La difesa infatti è stata un disastro. Sul primo gol si perde un contrasto semplice e non si esce su Politano, che con un po’ di fortuna trova la rete. Il secondo forse è quello con meno colpe, considerato che c’era Murillo a terra infortunato. Ma il terzo, è da censurare ai bambini. Telles ha mostrato tutta la sua poca voglia di scendere in campo, restando immobile su un cross dalla destra. Una (mancata) giocata irritante del terzino che lascerà senza alcun rimpianto.
L’Inter ha comunque creato di più del Sassuolo, impegnando un paio di volte Consigli, e ad inizio secondo tempo trova anche il 2 a 3 con D’Ambrosio. Gol inspiegabilmente annullato e da quel momento la partita finisce. Dal 48esimo in poi è stata una melina per aspettare la fine della partita. Un brutto finale di stagione per i nerazzurri che avevano cominciato bene e con grandi obiettivi, ma hanno finito confermando tutti i disastri difensivi e anche un po’ la sfortuna che da gennaio in poi è stata protagonista.