La prima Inter di Mazzarri, un’annata vissuta con la necessita’ di tornare competitivi dopo che il dopo-Mourinho aveva consgenato dai futuri tecnici un’Inter troppa stanca sotto il profilo mentale e che aveva bisogno di una ventata di forze fresche per affrontare al meglio il futuro. Ma con un presente ancora troppo vivo di ricordi per chi. come gli Eroi del Triplete, rimarranno marchiati a vita dal popolo nerazzurro e non solo.
Cosi’, a distanza, di 4 anni dalla notte di Madrid ecco che altri pilastri lasciano sotto un mare di applausi e riconoscimenti di stima e commozione. Se poco prima era capitato a gente come Maicon, Eto’o, Snjider e Lucio, ora nel giorno dell’ultima di campionato tocca alla corazzata argentina che e’ stata per tanti anni lo zoccolo duro della squadra, colori dei quali tutti i giocatori passati dalla Pinetina vedevano come il gruppo piu’ importante e da ascoltare sempre.
Stiamo parlando della quaterna composta da Javier Zanetti, Estaban Cambiasso, Walter Samuel e Diego Milito, nomi dei quali i tifosi nerazzurri sentono un forte senso di appartenenza e viceversa. Un gruppo di argentini dei quali ogni allenatore vorrebbe lavorare perche’ talmente unito. vincente e pieno di consigli per il gruppo che puo’ essere solo salutare per tutti.
La gara di passerella finale si chiama Chievo-Inter. Nerazzurri gia’ sicuri del quinto posto e clivensi altrettanto per quanto riguarda la quota salvezza. Sfida senza grandi attese, senza ansia del rislutato ma con la voglia di finire al meglio.
Rete del difensore Andreolli in chiusura di primo tempo ma nella ripresa il neo entrato Victor Obinna ribalta la situazione infilando due volte la difesa nerazzurra rendendo amara l’ultima partita dello storico clan. Il solo Samuel ha assistuto alla sfida dalla panchina, per il resto gli altri tre sono rimasti in campo tutta la partita, lottando su tutti i palloni cosi’ come e’ sempre stato in tutti questi anni in nerazzurro.
Strade diverse da giocatori, forse differenti cariche quando tutti e quattro smetteranno, ma la consapevolezza di aver reso l’Inter come la piu’ forte e sul tetto d’Europa e del mondo nel 2010 rappresenta un grado di immunita’ quasi impossibile da raggiungere ma sicuramente meritato da loro.
This post was last modified on 18 Maggio 2016 - 17:25