La Cina rappresenta un mercato tutto da esplorare per i brand calcistici europei e una mole impressionante di dati conferma che il colosso asiatico è ufficialmente pronto per accogliere il business sportivo. Nel 2015 1,027 miliardi di telespettatori hanno scelto di guardare una partita di calcio (a fronte dei 972 milioni di appassionati di basket e 724 milioni di fan del volley). Lo scorso anno sono stati mandati in onda 50 eventi per un totale di 22mila ore di produzione televisiva.
Il calcio occupa il 30% dei palinsesti dedicati allo sport e il campionato che va per la maggiore è la Premier League, seguita dalla CSL, la competizione nazionale, e dalla Liga. La Serie A, invece, non viene trasmessa da nessun canale locale e ha un indice medio di share pari a 0,11 (la metà di quello della Premier, che ha lo 0,23); i club italiani più visti sono (in ordine) Roma, Juventus, Milan, Inter e Lazio. Lo scarso appeal del campionato italiano incide anche sulla popolarità delle squadre: nessun club italiano è tra i primi dieci su Weibo, il social network più usato del Paese.
Con questi numeri è chiaro che bisogna investire nel mercato televisivo cinese, che può garantire ritorni economici da capogiro. Adesso l’Inter, grazie all’ala protettrice della chioccia Suning, potrà essere maggiormente conosciuta dalla popolazione cinese e il brand nerazzurro potrà essere messo sul mercato da “preda” appetibile. Così facendo magari le emittenti cinesi decideranno di dar maggiore visibilità all’Inter e al campionato italiano in una crescita reciproca che sfocierebbe in circolo virtuoso.
(Fonte: calcioefinanza.it)